iper-burocrazia
s. f. L’eccesso di burocrazia inconcludente e paralizzante.
• Il «piccolo poco controllabile» è la causa della nostra «iper-burocrazia» e di meccanismi iniqui di tassazione (Irap e studi di settore), che peraltro penalizzano le piccole imprese serie. Alla fine, data la minor produttività di queste piccole imprese, chi ci lavora è sottopagato. Infatti i nostri salari netti sono molto bassi: quelli lordi sono falcidiati dalla minor produttività delle Pmi e quelli netti dall’evasione fiscale. E i risparmiosi italiani consumano meno. (Roger Abravanel, Corriere della sera, 13 ottobre 2009, p. 14, Idee & opinioni) • Quando si parla di corruzione in Italia si parla soprattutto di appalti per le grandi opere e di sanità, dove spesso la iper-burocrazia lascia zone d’ombra che facilitano le inefficienze che a loro volta nutrono la corruzione. (Gia[como] Gal[eazzi] e I[lario] Lom[bardo], Secolo XIX, 18 febbraio 2016, p. 7, Primo piano) • Un punto molto sottolineato è l’esigenza di eliminare «l’iper-burocrazia» che complica la vita al cittadino intento a fare il proprio dovere. Oltre al premio per i “virtuosi”, si insiste sul sistema telematico per lo scambio di dati già in possesso delle amministrazioni, specie per artigiani e piccoli commercianti: «Ci vuole una piattaforma ‒ spiega [Raffello] Lupi ‒ in cui, invece di mandare una volta l’anno il “modello Unico”, gli dai tutto mano a mano che lo emetti. Questo va benissimo se semplifichiamo anche la fattura elettronica, che oggi è un incubo». (Eugenio Fatigante, Avvenire, 1° luglio 2017, p. 9).
- Derivato dal s. f. burocrazia con l’aggiunta del prefisso iper-.
- Già attestato nella Stampa del 29 aprile 1993, p. 27, Economia e Finanza (Vanni Cornero), nella variante grafica iperburocrazia.