iperconnessione
(iper-connessione), s. f. L’essere sempre connesso, costantemente in connessione.
- Il progresso della tecnica è inevitabile. Ma deve essere contrastato quando produce l’homo stupidus stupidus. Sempre più i ragazzi di oggi vivono per 12 ore al giorno in «iperconnessione» e così, anche, in «sconnessione». Sono giustamente disgustati dalla politica. Ma dovrebbero anche essere disgustati di se stessi. Cosa sapranno combinare da grandi? (Giovanni Sartori, Corriere della sera, 22 marzo 2010, p. 1, Prima pagina) • da questo desiderio compulsivo di una vita «in diretta», fatta di socialità, tracciabilità, iperconnessione, è giusto datare la nascita di un nuovo modo verbale, che da ora in poi potremmo battezzare il Presente Assoluto. (Valerio Magrelli, Repubblica, 7 dicembre 2013, p. 35) • In fondo ‒ almeno in modo episodico ‒ qualche forma di «nomofobia» l’abbiamo provata tutti. Perché viviamo nell’era dell’iperconnessione permanente, in cui l’idea di poter raggiungere tutti e di poter essere raggiunti in qualsiasi momento è un elemento «vitale» della nostra identità sociale. (Francesco Delzio, Avvenire, 17 dicembre 2016, p. 3, Idee). Derivato dal s. f. connessione con l’aggiunta del prefisso iper-.
- Già attestato nella Repubblica del 20 dicembre 1999, Affari & Finanza, p. 15 (Massimo Miccoli).
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