IPERIDROSI (dal gr. ὑπέρ "oltre" e ἱδρώς "sudore")
Eccesso di secrezione sudorale. Può essere generale o parziale e si manifesta con umidore della cute, che a volte è ricoperta da piccole goccioline trasparenti. Iperidrosi diffusa si ha fisiologicamente in certi soggetti predisposti, ed è abituale per certuni durante la digestione, o sotto l'influenza del calore. Nelle donne è frequente all'inizio della menopausa. Nel campo patologico accompagna molte malattie infettive febbrili, ma specialmente la malaria, il reumatismo articolare acuto, la febbre melitense, la tubercolosi polmonare (sudori notturni). Manca poi raramente negli stati cachettici, e in alcune sindromi nervose (coma apoplettico, delirium tremens, sincope, ecc.), circolatorie (tachicardia parossistica) e endocriniche (morbo di Basedow, tetania, ecc.).
Sudori parziali (efidrosi) sono spesso abituali al cuoio capelluto. alle regioni palmari e plantari, al volto, alla regione parotidea (efidrosi gustativa), ma compaiono altresì in alcune malattie nervose, come emicrania, nevralgia del trigemino, paralisi infantile, neuriti e radicoliti (simpatico), ecc.
Nell'emiplegia s'è osservata talvolta iperidrosi emilaterale. Il meccanismo patogenetico d'ogni iperidrosi, parziale e generale, può essere triplice: tossico, muscolare, nervoso. La cura, quando sia possibile, deve tendere all'allontanamento del fattore causale. Del resto, valgono le norme igieniche generali (aereazione, vesti leggiere, ecc.) e gli antidiaforetici locali (polveri alla canfora, acido salicilico, ecc.) e generali (salvia, agaricina, alcaloidi della belladonna).