IPERIONE (‛Υπερίων)
È propriamente una forma di com arativo e significa "più in alto". Nella poesia omerica è un epiteto del Sole in congiunzione col suo nome, o è anche nome per sé del dio della luce. I poeti posteriori, imitatori d' Omero, evitano di adoperarlo come epiteto. Nella poesia esiodea Iperione e Sole sono due personaggi diversi. Iperione è un figlio della Terra (Gaia) e del cielo (Urano), un Titano (Theog., 134). Egli, congiuntosi con Theia, Titanide, genera il Sole, la Luna, l'Aurora (ibid., 371 segg.). Diodoro (V, 66 segg.) spiega in modo evemeristico Che Iperione fu il primo astronomo e perciò fu chiamato padre dei detti fenomeni. In un'iscrizione di Imbro del tempo romano (Inscr. Graec., XII, 8, 74) egli, insieme con Coio, Crio, Giapeto e Crono, tutti Titani, "dèi grandi, potenti e forti" i è associato al Casmilo cabirico.
Bibl.: Jessen, in Pauly-Wissowa, Real-Encykl., IX, coll. 287-88.