iperpersonalizzazione
(iper-personalizzazione), s. f. Il rendere eccessivamente personalizzato, basato sulle caratteristiche di un solo individuo.
• dopo la caduta dei regimi comunisti, sono emersi altri problemi, talora laceranti. Un distacco fra cittadini, politica, governo ampio e crescente. L’affermarsi di attori politici populisti, che esprimono obiettivi xenofobi, antisemiti, anti-istituzionali. Una iper-personalizzazione dello stile politico e di governo. Il diffondersi della corruzione. Un forte livello di instabilità dei governi. Infine: un euroscetticismo che associa leadership e cittadini. (Ilvo Diamanti, Repubblica, 16 marzo 2010, p. 61) • «Il cliente è sempre più co-creatore del servizio o del prodotto ‒ conferma [Derrick] de Kerckhove ‒. Partecipa alla sua definizione insieme con chi lo produce e, come insegna il caso della Fiat 500, fa dell’iperpersonalizzazione una delle caratteristiche principali del rapporto con il produttore». (Alessio Jacona, Sole 24 Ore, 10 giugno 2010, Nòva24, p. 9) • l’ex premier Enrico Letta accusa il governo di aver creato «il clima da corrida e l’iper-personalizzazione che rischia di trascinare tutto lontano dai contenuti e di fare del male al Paese». (V[incenzo] R. S[pagnolo], Avvenire, 25 maggio 2016, p. 9, Attualità).
- Derivato dal s. f. personalizzazione con l’aggiunta del prefisso iper-.
- Già attestato nella Stampa del 28 settembre 1993, p. 2, Interno (Sandro Berrettoni).