ipertassato
p. pass. e agg. Sottoposto a tassazione eccessiva.
• Il risultato è un micidiale cocktail di noia e occlusione della speranza che è diventato un mood del Paese, in particolare dei giovani. A questi ultimi invece andava raccontata la dura verità sulla globalizzazione e data una possibilità seria, grazie a leggi e contratti efficaci, di trovare un lavoro non fisso per forza ‒ tutti saremo molto più precari ‒ ma ben retribuito senza essere ipertassato e taglieggiato dallo Stato. (Mario Sechi, Tempo, 12 giugno 2011, p. 1, Prima pagina) • «Ce lo ricordano ‒ aggiunge [Matteo] Renzi ‒ i cittadini ipertassati che però non vedono i tagli della spesa pubblica centrale. Ce lo ricordano le aziende non pagate per il patto di stupidità ma immediatamente tartassate da Equitalia se loro non pagano. Ce lo ricordano ‒ prosegue ‒ le persone che ci hanno democraticamente elette e cui dobbiamo chiedere imposte chiamate municipali ma che finiscono a Roma. Ci faccia una cortesia, signora ministro: inizi a tagliare le spese del ministero dell’Interno proporzionalmente quanto hanno fatto in questi anni i Comuni. Venga dopo a darci lezioni ‒ conclude ‒, se proprio le avanza tempo». (Unità, 4 maggio 2012, Firenze, p. IV) • [tit.] Debito & conti pubblici / La tentazione carbon tax (ma per l’Italia...) / Torna l’idea di un’imposta su combustibili fossili e carburanti. Da noi già ipertassati. E nell’Ue ci guadagna solo la Francia (Corriere della sera, 27 febbraio 2017, Corriere Economia, p. 13).
- Derivato dal p. pass. e agg. tassato con l’aggiunta del prefisso iper-.
- Già attestato nella Stampa del 15 maggio 1986, p. 26, Cronache dello Sport (Gian Paolo Ormezzano).