ipotiroidismo
Malattia endocrina causata da carenza di ormoni tiroidei (triiodotironina e tetraiodotironina o tiroxina), con rallentamento dei processi metabolici, che interessa tutti gli organi e apparati. L’ipotiroidismo è, nella maggior parte dei casi, primitivo, cioè dovuto a patologie della tiroide: la causa più frequente di ipotiroidismo nell’adulto è rappresentata, oggi, dalla tiroidite cronica linfocitaria o di Hashimoto. Molte altre condizioni cliniche possono, tuttavia, causare ridotto funzionamento della tiroide: interventi chirurgici ablativi, somministrazione di radioiodio, carenza dell’apporto iodico, assenza, scarso sviluppo o ectopia della ghiandola, difetti congeniti dell’ormonogenesi, esiti di tiroiditi. Sono inoltre possibili forme secondarie, provocate da alterata secrezione dell’ormone ipofisario TSH (Thyroid-stimulating hormone), e forme terziarie, provocate da carente secrezione ipotalamica di TRH (Thyrotropin-releasing hormone). Un’altra classificazione suddivide gli ipotiroidismi in congeniti e acquisiti, secondo l’età di insorgenza. Le conseguenze dell’ipotiroidismo sono assai più gravi se insorge nell’infanzia, perché si possono verificare alterazioni permanenti dello sviluppo corporeo e intellettivo (cretinismo). I principali sintomi dell’ipotiroidismo sono: rallentamento delle funzioni intellettive, sonnolenza che può arrivare fino al coma, stanchezza e debolezza croniche, bradicardia, intolleranza al freddo, freddezza e secchezza della cute, aumento del peso corporeo, dislipidemia, pallore e anemia, stitichezza. La terapia, farmacologica, consiste nella somministrazione di ormoni tiroidei (levotiroxina).
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