IPPICA (XIXX, p. 503)
Italia (p. 508). - Organizzazione. - L'attività ippica in Italia fino al 1932 era regolata dagli enti che seguono: Jockey Club italiano (per le corse al galoppo); Società degli Steeple Chase d'Italia (per le corse ad ostacoli); Società del cavallo italiano (per i concorsi ippici e per l'allevamento del cavallo di mezzosangue); Unione ippica italiana, sotto i cui auspici nel 1932 fu creata l'Unione nazionale dilettanti, per le corse dei dilettanti, e nel 1929 l'Associazione nazionale allevamento cavallo trottatore (per le corse al trotto).
Questi enti, che dipendevano dal Comitato olimpionico nazionale italiano (CONI), nel maggio 1932 passarono alle dipendenze di un ente di nuova costituzione, l'UNIRE (Unione nazionale incremento razze equine), che venne incorporato nel Ministero dell'agricoltura e delle foreste. Fanno parte dell'UNIRE: il presidente, un vicepresidente e un segretario generale, i presidenti dei quattro enti su nominati, il presidente del CONI, un rappresentante delle società di corse al galoppo, il ministro della Cultura popolare, un rappresentante del Ministero dell'interno, un rappresentante della Confederazione fascista lavoratori dell'agricoltura, il presidente dell'Associazione allevamento cavalli purosangue, un rappresentante della Confederazione fascista agricoltori, un tecnico versato in ippicoltura, un rappresentante della Federazione fascista industriale dello spettacolo, un rappresentante del Ministero delle finanze, Direzione generale tasse sugli affari, un rappresentante delle società di corse al trotto, il presidente dell'Associazione allevamento cavallo trottatore, un rappresentante del Ministero della guerra, del servizio ippico veterinario.
Nel 1936, in seguito a disposizione dell'UNIRE, il Jockey Club italiano, la Società degli Steeple Chase d'Italia e l'Unione ippica italiana cambiarono denominazione rispettivamente in Ente nazionale corse in piano, Ente nazionale corse ad ostacoli, Ente nazionale corse al trotto. La Società del cavallo italiano fu sdoppiata in Ente nazionale cavallo italiano alle dipendenze dell'UNIRE, per l'allevamento del mezzosangue, e in Federazione italiana sport equestri alle dipendenze del CONI, per la parte sportiva.
Ippodromi e società di corse. - Nel 1935, dopo circa un decennio di inattività, Napoli riprendeva la sua funzione di propaganda dello sport ippico, con la costruzione dell'ippodromo di Agnano, che cominciò a funzionare nel luglio, alternando riunioni di trotto e galoppo. Nello stesso anno riprendeva a funzionare quello di Maia, a Merano, a cui era affidata la corsa ad ostacoli dotata di un milione di lire e legata alla Lotteria ippica nazionale.
Le corse al galoppo e ad ostacoli si svolgono in Italia e nelle colonie negl'ippodromi seguenti (il nome fra parentesi è quello della società organizzatrice): Pisa (Soc. L'Alfea), Foggia (Soc. ippica di Capitanata), Milano (S.I.R.E.), Torino (Soc. Subalpina), Firenze (Soc.fiorentina corse di cavalli), Livorno (Soc. Labronica), Grosseto (Soc. Maremmana), Napoli (Soc. ippodromo di Agnano), Roma (Soc. Capannelle e Soc. incremento corse), Merano (Soc. incremento corse), Treviso (Soc. trevigiana corse cavalli), Tripoli (Soc. libica incremento razze equine).
Le corse al trotto si svolgono negli ippodromi di: Bologna (Comitato bolognese corse al trotto), Cesena (Soc. cesenate corse al trotto), Ferrara (Soc. ferrarese corse al trotto), Foggia (Soc. ippica di Capitanata), Lucca (Comitato corse al trotto di Lucca), Milano (S.I.R.E.), Modena (Soc. modenese esposizione fiera e corse di cavalli), Montecatini (Comitato corse al trotto), Napoli (Soc. ippodromo di Agnano), Padova (Soc. ippica Padova), Prato (Comitato corse al trotto), Ravenna (Società cooperativa Ravenna), Roma (Soc. ippodromo Villa Glori), Trieste (Società corse).
I concorsi ippici (p. 508) sono orgamzzati dalla S.C.I. e si svolgono nelle seguenti località: Verona, Genova, Roma, Sanremo, Bari, Tripoli; Napoli, Palermo, Merano, Alessandria, Ferrara, Grosseto, Firenze, Aquila, Chilivani, Bologna, Torino, Foggia, Cagliari, Voghera, Porto Torres, Padova, Parma, Udine, Città di Castello, Camigliatello Bianchi, Salerno, Brioni, Salsomaggiore, Chianciano, Oristano, Saluzzo, Persano, Castelfranco Veneto, Montecatini, Volta di Reno, Fara Sabina e Treviso.
Corse e allevamento. - In seguito a disposizione dell'UNIRE, alcune corse italiane, pur conservando le stesse caratteristiche, mutarono nome. Il Derby Reale si chiamò Gran premio del Re; il St Leger Italiano, Gran premio del Fascio; le Oaks d'Italia, Premio di Diana; l'Ellington, Premio Principe di Napoli; il Jockey Club, Premio d'autunno; il Premio d'Italia, Gran premio dell'Impero.
L'allevamento italiano dal lato qualitativo è sempre in sensibile progresso. Nel 1938 Nearco, della scuderia Tesio-Incisa, imbattuto in Italia, vinceva il Grand Prix de Paris, dopo il quale era acquistato da un inglese per circa 6.000.000 di lire, cifra che batteva ogni primato italiano. Donatello II, piazzatosi nel 1937 al secondo posto in tale premio, era infatti stato venduto ad un francese per 4.800.000 lire; e qualche anno prima Apelle era stato venduto ad un inglese per più di 2 milioni.
Nel campo del trotto l'allevamento italiano è anche in continua ascesa sia per il numero sia per la qualità. Il primato assoluto su piste italiane per i cavalli italiani è detenuto fino al 1937 da Aulo Gellio per i maschi (1′20″ al km.), da Antoniana per le femmine (1′20″, 5 al km.); per i cavalli esteri da Muscletone (il cavallo-razzo) con 1′16″,7 al km.
Il primato assoluto del mondo era diviso fra due cavalli americani, Peter Manning (1′56″ 3/4) su 1609 metri, pari a 1′12″, 6 al km., che lo conseguì nel 1922 negli S.U. d'America, e Greyhound, che lo eguagliò nel settembre 1937. Ma nell'ottobre 1937 Greyhound batteva il primato del mondo segnando il tempo di 1′56″.
Per la propaganda dello sport ippico si pubblicano in Italia tre giornali periodici, Ippodromi (Roma), Cavalli e corse (Milano) e Lo Sportivo (Milano).