IPPOLITA. - 2
IPPOLITA (῾Ιππολυᾒτη). − 2°. − Tra le molte eroine omonime, la regina delle Amazzoni I., figlia di Ares e di Otrere, è certamente la più nota. Questa compare − sia pure in modo spesso contradittorio e poco chiaro − in due diversi momenti della saga ellenica: la lotta di Eracle contro le Amazzoni e la guerra in Attica tra queste stesse e Teseo.
Nel primo ciclo Eracle (v.), per conquistare la cintura donata ad I. come segno del potere da Ares, intraprende una spedizione contro le Amazzoni, aiutato da Teseo ed altri eroi. A conclusione di tale impresa, I. viene sconfitta in duello da Eracle e, secondo quasi tutte le fonti, uccisa dall'eroe che si impadronisce così della cintura. Non manca, tuttavia, una tradizione isolata del mito secondo la quale la cintura viene data volontariamente ad Eracle da I. in pegno della libertà della sorella Melanippe, precedentemente presa in ostaggio. Indipendentemente da questo ciclo, I. compare anche − presso alcuni autori − come regina delle Amazzoni durante la guerra contro Teseo in Attica, tendente a liberare l'amazzone Antiope, che l'eroe ateniese aveva rapita. Generalmente la guerra si conclude con l'uccisione di I. da parte di Teseo; talvolta − però − troviamo omessa dal racconto la figura di Antiope e la guerra è conclusa − invece che dal noto matrimonio di quest'ultima con l'eroe − dalle nozze di Teseo ed Ippolita.
Le rappresentazioni figurate del mito di I. possono esser divise in due gruppi, rispettivamente corrispondenti al ciclo delle imprese di Eracle ed a quello delle imprese di Teseo. Al primo gruppo possiamo attribuire con certezza una sola rappresentazione figurata nella lèkythos attica a figure nere (Londra, British Museum, Inv. B. 533). Eracle, che regge nella mano sinistra la cintura di I., punta la spada sul petto dell'Amazzone caduta in ginocchio. La scena, derivata da uno schema notissimo, è riferibile con certezza al mito per l'aggiunta dell'attributo nella mano dell'eroe. Non compaiono i nomi dei protagonisti. Alla guerra contro Teseo, invece, si riferiscono certamente la lèkythos attica a figure nere (Boston, Museum of Fine Arts, Inv. 95. 48) databile intorno al 435 a. C., attribuita al Pittore di Eretria, con I. a cavallo, in lotta contro Teseo, e con l'iscrizione dei nomi dei contendenti; e l'anfora attica Chantilly, da Nola, con schema, soggetto e iscrizione dei nomi, analoghi alla precedente (fine V sec. a. C.), attribuita ad Aison. Abbiamo inoltre delle rappresentazioni figurate che, per la loro genericità, non possono essere attribuite con certezza al mito di I. anche se in esse appare esplicitamente il nome di una Ippolita. Così nel dèinos attico a figure rosse (Londra, British Museum, Inv. 99.7-21.5) da Agrigento, della fine del V sec., attribuito al Gruppo di Polygnotos, in cui un'Amazzone di nome I., giunge a cavallo in soccorso di Andromache, in lotta con Teseo; nella lèkythos attica a figure rosse di New York (Metropolitan Museum, Inv. 31.11. 13), da Atene, attribuita al Pittore di Eretria (intorno al 440 a. C.), un'Amazzone I. in veste di oplita, lotta con l'eroe attico Phaleros; e nella coppa a figure rosse di Napoli (Museo Nazionale, Inv. 2613) da Nola, attribuita al Pittore di Eretria (440-435 a. C.) con Amazzoni che si armano, tra esse una Ippolita. Dal gruppo relativo al nostro mito vanno escluse senz'altro, invece, le rappresentazioni di Eracle che abbatte un'Amazzone presenti in monete romane di età imperiale (zecche di Alessandria, Eradea Pontica, Perinto), anche se l'anonima eroina in esse rappresentata è stata talora identificata, per antonomasia, con Ippolita.
Monumenti considerati. − Lèkythos attica a figure nere, Brit. Mus. Inv. B 533: D. v. Bothmer, Amazons in Greek Art, Oxford 1957, pp. 46, n. 95; 48, tav. 37. Lèkythos attica a figure nere, di Boston (Museum of Fine Arts, Inv. 95. 48): id., op. cit., p. 177, n. 30, tav. 77, 6. Anfora Chantilly, da Nola: id., op. cit., pp. 182, n. 68; 183, tav. 80, 4. Dèinos a figure rosse (Brit. Mus., Inv. 99.7-21.5), da Agrigento: id., op. cit., pp. 162, n. 12; 170, tav. 77, 2. Lèkythos di New York, Metropolitan Museum (Inv. 31, ii, 13), da Atene; id., op. cit., pp. 162, n. 15; 173, tav. 77, i.
Bibl.: Klügmann-Drexler, in Roscher, I, 2, cc. 2679-2680, s. v.; H. J. Rose, A Handbook of Greek Mythology, Londra 19588, pp. 214, 266; D. von Bothmer, Amazons in Greek Art, Oxford 1957, passim.