IPPONATTEO (ἱππωνάκτειον μέτρον)
Così si dice, dal poeta Ipponatte (v. sopra), il trimetro giambico scazonte, ossia quel trimetro giambico che al posto della penultima sillaba breve, obbligatoria nel trimetro giambico regolare, ha una lunga:
Questo verso fu adoperato con molto garbo nella poesia greca anche dal favolista Babrio (sec. II d. C.) e in latino da Varrone, Catullo, Petronio, Marziale, Ausonio, ecc. Ipponatteo si dice anche il tetrametro giambico catalettico, pure usato da Ipponatte e divenuto poi verso frequentissimo nella commedia:
Infine si dà il nome di sistema ipponatteo al metro che conosciamo da Orazio, Odi, II, 18: strofe composta di un dimetro trocaico e di un trimetro giambico catalettici alternati:
Un esempio in greco di tal metro si ha in Asclepiade, Antologia Palatina, XIII, 23.
Bibl.: H. Gleditsch, Metrik der Griechen und Römer, 3ª ed., Monaco 1901, passim; Fr. Zambaldi, Metrica greca e latina, Torino 1882, passim.