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Iran. Il ruolo politico e sociale dei media

di Farian Sabahi - Atlante Geopolitico 2013 (2013)
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Farian Sabahi

In paesi come l’Iran i media sono al tempo stesso parte integrante della struttura di potere e strumento di resistenza. All’inizio del Novecento sul giornale «Mulla Nasr al-Din» in lingua azerì comparvero diversi attacchi agli ulama, considerati i più feroci oppositori ai diritti delle donne. Adducendo il pretesto di una sua presunta empietà, il clero sciita in Iran e nella città irachena di Najaf ne vietò la diffusione. Anche il sovrano Muhammad Ali Shah si sentì minacciato da questa satira pungente e cercò di bloccare la distribuzione della rivista. A salvare editore e redattori furono la fedeltà dei lettori e il fatto che il giornale era pubblicato a Tbilisi (Georgia), fuori della giurisdizione del clero sciita e dello stesso shāh. Anche l’ideologia della rivoluzione costituzionale del 1906 trovò nella satira un valido mezzo per attaccare gli ulama e la monarchia, colpevoli di reprimere le donne e gli abitanti delle aree rurali. Il 30 maggio 1907, mentre a Teheran e Tabriz si discuteva delle leggi supplementari alla Costituzione, fu dato alle stampe il primo numero del giornale «Sur-e Esrafil», la più radicale tra le riviste dell’epoca. Tanta fama era legata agli articoli satirici del noto Ali Akbar Dehkhoda (1879-1956), abile nel raccontare storie e nell’interpretare vecchi proverbi alla luce degli eventi contemporanei. Con toni rivoluzionari, Dehkhoda si faceva gioco dei mullah e dei superstiziosi. Al tempo dello sha¯h Muhammad Reza Pahlavi (1941-79), gli oppositori protestarono contro lo scarso sviluppo politico in un contesto di rapida urbanizzazione attraverso le lettere inviate al sovrano, ai ministri e ai mezzi di comunicazione. La censura impediva però ai giornali di pubblicarle e queste venivano fatte circolare in modo clandestino. Nella rivoluzione del 1979 fu decisivo l’utilizzo dei media da parte dell’Ayatollah Khomeini: intervistato dai media occidentali, riuscì a trasmettere un’immagine di sé ascetica, in grado di sedurre le masse degli iraniani del ceto basso. Veniva fotografato e ripreso mentre si nutriva di cibo semplice, seduto su un tappeto mentre offriva il tè ai suoi ospiti. Un’immagine ben diversa rispetto a quella dello sha¯h, le cui abitudini erano sfarzose. Nella Repubblica Islamica i media sono una delle arene in cui si scatena la lotta tra le diverse fazioni. Durante la presidenza di Muhammad Khatami (1997-2005) la stampa aveva vissuto una fase di liberalizzazione, ma era stata presa di mira dai conservatori: molte testate riformiste erano state chiuse, i loro direttori e giornalisti incarcerati. Oggi in Iran vi sono una ventina di quotidiani nazionali: «Tehran Times» (pubblicato dalle autorità), «Iran Daily» (dell’agenzia di stampa ufficiale Irna) e «Iran News» sono in inglese; «Aftab-e Yazd» è un quotidiano riformista; «Kayhan», «Resalat» e «Jomhuriye- Eslami» sono conservatori. Il quotidiano «Jaam- e Jam» è dell’Irib (Islamic Republic of Iran Broadcasting), ovvero dell’organismo che controlla la radio e la televisione di stato. Tra i quotidiani, quelli che vendono il maggior numero di copie sono le testate sportive. L’Irib vanta otto canali radiofonici: per le attività parlamentari, il Corano, e The Voice of the Islamic Republic of Iran, che trasmette in onde corte e su internet. L’Irib ha quattro canali tv nazionali e il terzo è seguito dai giovani in Iran. Oltre a questi, vi sono i tre canali satellitari Jaame Jam, con programmi per gli iraniani in Europa, nelle Americhe, in Asia e Oceania. Per controbilanciare la pressione mediatica statunitense, nel 2007 le autorità iraniane hanno lanciato il canale satellitare di notizie Press TV, in inglese. Rispetto alla carta stampata, in televisione la censura è ancora più severa. Di conseguenza, sebbene sia vietato possedere un’antenna parabolica, molti accedono alle trasmissioni di emittenti straniere, alcune delle quali in persiano (BBC Persian TV e diverse emittenti con sede in California). Tra le agenzie, la Fars New Agency (in inglese) è legata ai pasdaran e la Mehr News Agency (con pagine in inglese) all’Organizzazione per la propaganda islamica. Non irrilevante la dimensione mediatica di internet, sebbene le autorità esercitino un controllo tecnico sulla rete attraverso filtri e limitazioni alla velocità di connessione. Gli utenti sono 32,2 milioni, pari a quasi la metà della popolazione. Il web è un mezzo di comunicazione importante sia per il dissenso sia per la politica ufficiale, tant’è che diversi ayatollah e persino il presidente Ahmadinejad hanno un loro blog. Durante le proteste successive alle contestate elezioni del 12 giugno 2009, Facebook, Twitter e gli altri social network hanno permesso la diffusione di notizie per far conoscere il movimento verde di Mir Hossein Mussavi e la repressione in atto nel paese.

Vedi anche
Persia Nome con cui si è tradizionalmente indicato in Occidente l’attuale Iran e in taluni casi l’intera regione iranica. Con riferimento allo Stato, il nome Persia è stato usato fino al 1935, quando fu adottato ufficialmente Iran. ● La forma Perside si trova usata presso gli storici antichi per indicare ... Iraq Stato del Vicino Oriente; confina a E con l’Iran, a N con la Turchia, a O con la Siria e la Giordania, a S con l’Arabia Saudita e il Kuwait e, per un breve tratto, si affaccia al Golfo Persico. ● Il nome, adattamento arabo del mediopersiano irak «persiano», nel Medioevo si riferiva solo al paese percorso ... occidente geografia Una delle quattro direzioni cardinali, quella nella quale il sole tramonta; sinonimo quindi di ovest. Emisfero occidentale Nella rappresentazione cartografica del globo terrestre in due emisferi, quello occupato dalle Americhe. Indie Occidentali Nome con cui fu indicata l’America all’epoca ... Teheran (pers. Ṭihrān) Città capitale dell’Iran (7.797.520 ab. nel 2006; 12.800.000 ab. nel 2009, considerando l’intera agglomerazione urbana), situata nella sezione settentrionale del paese, a 1173 m s.l.m., su un altopiano del versante meridionale della catena dell’Elburz, che la separa dalla costa del Mar ...
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mèdia
media mèdia s. f. [femm. sostantivato dell’agg. medio, sottint. misura, quantità, ecc.]. – 1. In matematica e nelle sue applicazioni, m. di un insieme di valori, o m. aritmetica, o assol. media, il valore dato dalla somma algebrica degli...
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ruolo ruòlo s. m. [dal fr. rôle, che è dal lat. tardo rŏtŭlus «rotolo»]. – 1. Elenco, registro, prospetto o quadro, in cui sono registrati in un ordine funzionale, corredati dagli elementi di rilevante interesse, i nomi delle persone che...
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