IRBIT (A. T., 66-67)
Città della Russia orientale, una delle più importanti del territorio dell'Ural, situata sul fiume omonimo, nel punto di confluenza con la Nica, tributaria della Tura (bacino dell'Ob). La sua fondazione risale al 1633; dapprima venne abitata soltanto da Tatari, poi vi si stabilirono anche coloni russi, attratti dalla scoperta di miniere di ferro, e più ancora d'oro e di platino. La fiera annuale, rimasta sospesa dal 1914 al 1921, fu istituita nel 1643, e ha luogo dall'8 febbraio al 10 marzo; fu sempre famosa per lo scambio di prodotti della Siberia orientale, principalmente pellicce di ermellino, orso, lupo grigio, castoro, marmotte, volpi bianche, martora, ecc., mentre dalla steppa dei Kirghisi s'importano lane e prodotti cinesi, soprattutto tè, venduti contro merci europee. Gli stocks invenduti sono portati alla grande fiera di Nižnij Novgorod. Irbit è collegata per via fluviale al Tobol, all'Irtyše all'Ob, ma soltanto dalla primavera all'autunno. La popolazione, di 20.064 ab. nel 1897, era, nel 1926, discesa a 11.719 ab. Da Irbit passa la linea ferroviaria Sverdlovsk-Tavda.