GULACSY, Irén sposata Pálffy
Giornalista, scrittrice, nata a Lázárföldpuszta il 9 settembre del 1894, morta durante l'assedio di Budapest nel 1944. In breve tempo conquistò il pubblico con i racconti e soprattutto con i romanzi storici che rivelano la sua vasta erudizione e il suo forte talento, non disgiunto da un istintivo felice senso d'intuizione schiettamente femminile. Una particolarità delle sue opere è il linguaggio vigoroso e vivo. Nei suoi scritti usa spesso il dialetto della regione di Szeged, che è la sua terra natale.
I suoi drammi: Mire megvirrad (Quando sorge l'alba, 1923) in un atto, Kincs (Il tesoro, 1924) in tre atti, Kobra (Cobra, 1924) in un atto, Valuta (1925) in tre atti, Székelyvár (Castello Siculo, 1925) in tre atti, appaiono come la continuazione piena di vita dei veccchi lavori drammatici popolari. I suoi romanzi storici: Fekete vőlegények (I fidanzati neri, 1926), Pax vobis (1930), A Kállói kapitany (Il capitano di Kálló, 1933), Nagy Lajos király (Re Ludovico il Grande, 1936), si distinguono per la fedele riproduzione dello sfondo storico.