Dunne, Irene
Nome d'arte di Irene Marie Dunn, attrice cinematografica statunitense, nata a Louiseville (Kentucky) il 20 dicembre 1898 e morta a Los Angeles il 4 settembre 1990. L'eleganza e la spigliatezza unite all'innata grazia e alle notevoli doti recitative ne fecero un'interprete capace di affrontare con disinvoltura tutti i generi, compreso il musical in cui risultarono valorizzati il suo talento canoro e la sua inconfondibile voce. In ogni circostanza si distinse nel ruolo della donna di classe, moderna e indipendente ma al tempo stesso fragile, delicata ed estremamente seducente. Ottenne ben cinque nominations agli Oscar e durante la sua carriera non le vennero mai meno successo e fama, fino al ritiro avvenuto agli inizi degli anni Cinquanta.
Figlia di un funzionario federale e di una pianista, la D. frequentò il conservatorio a Chicago. Il suo debutto a Broadway avvenne nel 1922 e, nel giro di pochi anni, divenne una delle più apprezzate protagoniste delle commedie musicali del periodo. Nel 1929 partecipò alla trionfale tournée del celebre Show boat della compagnia Ziegfeld, e il successo ottenuto le offrì la possibilità di arrivare a Hollywood, dove firmò un contratto con la RKO. Il suo esordio sul grande schermo avvenne nel 1930 in Leathernecking di Edward F. Cline, ma ottenne la prima grande affermazione, consacrata anche da una nomination all'Oscar, in un western di Wesley Ruggles, Cimarron (1931; I pionieri del West). Fu la 'vittima' ideale di molti melodrammi di successo: in Back street (1932; La donna proibita) di John M. Stahl, nel quale disegna con intensità il ruolo di una donna che per amore si adatta a vivere in disparte con una scelta estrema e totale che avrà conseguenze dolorose, o in The secret of madame Blanche (1933; Il figlio dell'amore) di Charles Brabin, altra notevole prova in cui risaltarono le sue doti di attrice drammatica. Ma la D. seppe diversificare il proprio repertorio interpretando anche commedie leggere e musical che ne valorizzarono l'innata simpatia dei modi e la bellezza della voce. Fu interprete di Roberta (1935) di William A. Seiter, adattamento dell'omonimo musical di Broadway, e ottenne una seconda nomination per Theodora goes wild (1936; L'adorabile nemica), una commedia di Richard Boleslawski; lavorò poi nella versione cinematografica del musical che l'aveva fatta conoscere al grande pubblico e apprezzare dagli studios, Show boat (1936; La canzone di Magnolia), girato da James Whale e, infine, nei due film di Leo McCarey The awful truth (1937; L'orribile verità) e Love affair (1939; Un grande amore), con i quali ottenne altre due nominations: si tratta in entrambi i casi di lavori sofisticati e ricchi di glamour, storie che nascono come commedie e virano poi nel melodramma, nelle quali la D. risulta sobria e aggraziata. All'inizio del decennio successivo fu protagonista di My favorite wife (1940; Le mie due mogli) di Garson Kanin, di Penny serenade (1941; Ho sognato un angelo) di George Stevens e soprattutto di Lady in a jam (1942; Le stranezze di Jane Palmer), di Gregory La Cava, nella parte di un'ereditiera che dilapida il proprio patrimonio. Fu poi diretta da Victor Fleming in A guy named Joe (1943; Joe il pilota), da Clarence Brown in The white cliffs of Dover (1944; Le bianche scogliere di Dover) e da Charles Vidor in Together again (1944; Ancora insieme). Nel dopoguerra, dopo la commedia musicale Anna and the king of Siam (1946; Anna e il re del Siam) di John Cromwell, la D. prese parte al film dai toni romantici Life with father (1947; Vita col padre) diretto da Michael Curtiz e soprattutto al melodramma di Stevens I remember mama (1948; Mamma ti ricordo). Nel 1952 decise di ritirarsi e non tornò più a recitare, se non sporadicamente in televisione. Nel 1957 divenne delegata statunitense all'ONU presso la XII Assemblea generale. Nel 1985 ricevette insieme ad altri cinque artisti un ultimo ufficiale omaggio della nazione al Kennedy Center di Washington.
J. Kobal, People will talk, New York 1985, pp. 317-23.