IRIDIO
Elemento chimico con simbolo Ir, peso atomico 193,1, numero atomico 77. Si trova raramente puro, allo stato nativo in piccoli cubi e ottaedri; si trova più spesso nei minerali di platino in lega con questo come platino-iridio, o con l'osmio come osmio-iridio, lega una volta impropriamente detta osmiuro di iridio (v. platino). Si trova ancora sotto forma di pagliuzze metalliche in alcuni ferri cromati degli Urali, e mescolato con l'oro in California. Nel 1804 S. Tennant riuscì a separarlo dal materiale che rimane, come residuo insolubile, dopo il trattamemo dei minerali di platino. Ma il metallo conteneva ancora tracce di altri metalli rari; e solo nel 1878 J.S. Stas lo ottenne assolutamente puro.
La maggior parte dell'iridio viene preparata dall'osmio-iridio che si trova, come s'è detto, nei minerali di platino. L'osmio-iridio viene trattato con zinco fuso; dalla massa metallica ottenuta per trattamento con acido cloridrico, si separa il metallo sotto forma di polvere nera; questa, mescolata con cloruro sodico, viene a sua volta trattata con cloro a 300°-400°, così da trasformare il metallo in cloruro di iridio tetravalente; finalmente questo, con cloruro ammonico, viene trasformato in cloruro doppio di ammonio e di iridio. La separazione di questo dal sale di platino dello stesso tipo, che vi può essere contenuto, si può fare per cristallizzazione frazionata o riducendo la miscela dei due sali con soluzione diluita di nitrito sodico in presenza di cloruro potassico. Con questo trattamento, solo il tetracloruro passa a tricloruro verdastro mentre il sale di platino rimane inalterato, di colore rosso aranciato. Il tricloruro verdastro si separa facilmente dal sale di platino e da esso si può ottenere il metallo puro.
L'iridio è un metallo bianco. Il suo nome (da iride) è dovuto alle varie colorazioni dei sali ai diversi gradi di valenza che il metallo può dare. Il punto di fusione è 2360°. Il peso specifico a 17° è 22,4. È più resistente del platino agli agenti chimici, come p. es., fosfati, carbone, acqua regia. Anche la sua lega al 10-20 Per cento col platino è molto più resistente di quest'ultimo.
In corrente di cloro, a seconda delle condizioni, può dare un tetracloruro rosso, un tricloruro verdastro, un bicloruro e anche un monocloruro rosso rame. Trattato con alcali e nitro si ossida e forma un triossido che con acido solforico svolge, già freddo, ossigeno. Tra i numerosissimi composti complessi di cui l'iridio entra a far parte è caratteristico il complesso [Ir(NH3)5Cl]Cl2, la cui formazione in opportune condizioni serve per separare l'iridio da tutti i metalli del gruppo del plattino eccettuato il rodio.
Il metallo serve specialmente in lega con il platino, per fare oggetti più resistenti agli agenti chimici, come crogioli, elettrodi, ecc.
Bibl.: E. Leidie, Palladium, iridium, rhodium, Parigi 1901; I. L. Love, Bibliography of the metals of platinum group, Washington 1897.