Gramatica, Irma (propr. Maria Francesca)
Attrice teatrale e cinematografica, nata a Fiume il 25 novembre 1867 e morta a Tavarnuzze (Firenze) il 14 ottobre 1962. Una delle più significative attrici del teatro italiano del Novecento, si distinse per la gestualità essenziale e per la dizione tagliente, di grande potenza drammatica. Fu attiva anche nel cinema, sia pure in modo discontinuo e in ruoli non sempre adeguati al suo talento interpretativo.
Sorella maggiore di Emma, esordì in palcoscenico ancora bambina, in una delle compagnie itineranti dove il padre era suggeritore. Studiò al Collegio delle Dorotee di Firenze. Nel 1884 fu scritturata dalla compagnia Duse-Rossi, con la quale effettuò una lunga tournée in America Meridionale. Fu primattrice giovane con la compagnia di I. Vitaliani, con la Emanuel-Reiter e con la Marchi-Maggi, rivelando brillanti qualità di interprete soprattutto nel repertorio francese (P.A. Beaumarchais, A. Dumas, V. Sardou, H. Meilhac, L. Halévy). I giudizi ammirati della critica le giunsero tuttavia dall'opposto versante drammatico, a cominciare dalla Teresa Raquin di É. Zola, il suo primo grande successo (1895), accanto a G. Pezzana. Nel 1900 formò la memorabile compagnia Talli-Gramatica-Calabresi, che rimase attiva fino al 1906 e con cui fu Mila di Codro (un ruolo inizialmente previsto per la Duse) nella storica prima di La figlia di Jorio di G. D'Annunzio (1904). Fu poi con F. Garavaglia, con la prestigiosa 'Benelliana', e nel 1915 entrò nella Compagnia stabile del Teatro Manzoni di Milano, che si sciolse a causa della guerra. Nello stesso 1915 esordì sul grande schermo con Sacrificio sublime di Riccardo Tolentino, e l'anno successivo recitò nel non memorabile Un avviso in quarta pagina di Alberto Giovannini, al fianco di Virgilio Talli, ma il suo rapporto con il cinema fu discontinuo e, tranne rare eccezioni, privo di ruoli veramente importanti. Dopo alcuni anni di assenza sia dal teatro sia dal cinema, tornò sulle scene al fianco di Sergio Tofano, Memo Benassi, poi in una nuova compagnia con la sorella Emma, quindi, nel 1929, con la compagnia Za-Bum. Nel 1935 fu chiamata a insegnare recitazione e dizione presso l'Accademia d'arte drammatica di Roma. Riprese allora un più significativo ma sempre marginale impegno nel cinema sonoro: nel melodramma marinaro Porto (1935) di Amleto Palermi ebbe il suo primo e unico ruolo da protagonista nel sonoro (era una madre dolce e rassegnata), ma la sua interpretazione non fu accolta positivamente dalla critica. Due anni dopo il regista Pierre Chenal le propose il ruolo della suocera avara e stizzosa in Il fu Mattia Pascal (1937), versione italiana del suo L'homme de nulle part (1936). Si specializzò così in ruoli di donne acide, incattivite, pervase da una femminilità repressa e spigolosa. Le interpretazioni più significative furono quelle al fianco della sorella Emma in Sissignora (1942) e poi in Sorelle Materassi (1944) sotto la direzione di Ferdinando Maria Poggioli, l'unico regista che seppe riconoscere a questa attrice di enorme talento una piena identità cinematografica. Dopo aver partecipato ad altri film, tra cui Lo sconosciuto di San Marino (1948) di Michael Waszynski e Vittorio Cottafavi, chiuse la carriera cinematografica ‒ già nel 1938 si era ritirata definitivamente dal teatro ‒ con l'incisiva interpretazione di una centenaria in Incantesimo tragico (1951) diretto da Mario Sequi. Successivamente si dedicò esclusivamente al teatro radiofonico, nel quale si era già impegnata ottenendo risultati eccellenti.
L.M. Personé, Irma ed Emma. Due grandi del teatro italiano, Prato 1987; G. Gatti, Gramatica, Maria Francesca, in Dizionario biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, 58° vol., Roma 2002, ad vocem.