ISACCO (armeno Sahak) il Grande, katholikos di Armenia, Santo
Figlio del katholikos Narsete e discendente di Gregorio l'Illuminatore, fu educato a Costantinopoli. Sapore III lo elesse (388) katholikos della Chiesa armena. Preso come suo collaboratore Mesrop, al quale è dovuta l'introduzione dell'odierno alfabeto armeno, I. si adoperò con lui per tradurre in armeno, dal siriaco e dal greco, la Bibbia e numerose altre opere religiose greche e siriache, e contribuì così alla nascita della letteratura armena (v. armeni: Letteratura). Si adoperò per rafforzare la disciplina ecclesiastica, introdusse l'obbligo del celibato per i vescovi armeni, fondò scuole, ricostruì chiese e monasteri e diede impulso al sorgere di una liturgia armena: numerosi inni sacri sono a lui attribuiti. Deposto dal re nel 426, fu richiamato al katholikosato nel 430. Morì verso il 439 ed è commemorato nella Chiesa armena il 9 settembre. Per l'atteggiamento della Chiesa armena di fronte al concilio di Efeso (431) durante il katholikosato di I., v. armena, chiesa (IV, p. 423; dove però I. è sempre indicato, come Sahak, secondo la forma armena del suo nome).
Con lo stesso nome di I. di Armenia (o l'Armeno) è noto l'autore di due invettive (in Patrol. Graeca, CXXXII, coll. 1155-1238), una dedicata alla natura umana e divina in Cristo, l'altra che racconta la conversione di I. all'ortodossia ed enumera gli errori degli Armeni. L'identificazione di questo I. ha dato luogo a numerose ipotesi rese più incerte dall'errata attribuzione al nostro I. di una Narratio de rebus Armeniae di un autore vissuto alla fine del sec. VII.L. Petit ha dimostrata l'infondatezza delle varie ipotesi formulate precedentemente e ne ha proposta una propria, che appare saldamente fondata, secondo la quale I. sarebbe da identificarsi con Giovanni metropolita di Nicea vissuto all'epoca del katholikos Zaccaria (853-876). Semplice prete all'epoca in cui scrisse le due invettive, I., secondo la consuetudine osservata dai Greci, avrebbe mutato il suo nome in quello di Giovanni all'atto della sua elezione all'episcopato di Nicea.
Bibl.: Per il katholicos di Armenia, v. armena, chiesa; per il controversita, v. la bibl. cit. da L. Petit, in Dict. de thèol. cath., VIII, coll. 12-14.