Isacco
Figlio del patriarca Abramo e di Sara, padre, per Rebecca, di Esaù e di Giacobbe (chiamato anche Israele). I. è certo una delle figure fondamentali della Bibbia, e per le circostanze eccezionali della sua nascita e per le promesse fatte da Dio ad Abramo, ed ereditate (Gen. 17, 15-22); infine per l'episodio dell'olocausto rientrato (Gen. 22, 2-14).
Elaborando dati così aperti e allusivi, la tradizione esegetica, a partire da Tertulliano (" Isaac in typo Salvatoris natus ex promissione, et a patre in hostiam deditus, ipse portans lignum sacrificii, Christum patientem praesignabat, et sic in diversis suae vitae circumstantiis ", Patrol. Lat. II 346), attraverso s. Ambrogio, s. Agostino fino a Rabano Mauro e Adamo Scoto, ha considerato I. come " typus Christi ", senza tacere le tipologie derivate di " typus oblationis religiosae et filiorum promissionis " per s. Agostino (Patrol. Lat. XXXIV 566), seguito da Pietro Lombardo e Adamo Scoto, e quella più peregrina di " typus Testamenti " per Vittorino Afro (ibid. VIII 1185), accettata anche da s. Agostino.
D. lo menziona, per bocca di Virgilio, in If IV 59 Israèl con lo padre, insieme con coloro che furono liberati da Cristo, nel Limbo, impiegando una circumscriptio (‛ lo padre d'Israèl ') che denota la profonda dimestichezza con la tradizione scritturale.