MÁIQUEZ, Isidoro
Attore spagnolo, nato a Cartagena il 17 marzo 1768, morto a Granata il 18 marzo 1820. Benché il suo esordio a Madrid (Teatro del principe, 1791) non fosse fortunato, a forza di studio riuscì a imporsi, affermandosi come riformatore.
All'epoca del suo esordio nella capitale, il teatro spagnolo era caratterizzato da una recitazione manierata; l'attore non aveva una propria iniziativa, era schiavo della tradizione declamatoria. Il M. estese alla commedia, al dramma, alla tragedia, il realismo fin allora limitato al quadretto di genere. Nel 1801 egli otteneva a Madrid un primo vero trionfo con El celoso confundido, conquistando il pubblico eon la sua naturalezza. L'Otello fu poi la sua consacrazione definitiva, alla quale seguirono altri trionfi con La vida es sueño di Calderón, Pelayo di M. J. Quintana, ecc. Fu detto imitatore del Talma, da lui ammirato a Parigi, ma in fondo le loro affinità dipendevano dal fatto che s'ispiravano entrambi alle stesse fonti e alla stessa scuola, cioè alla natura. Interpretò ogni genere, dal sainete di Ramón de la Cruz alla commedia classica di A. Moreto, daile insulse commedie L. F. Comella a Shakespeare. Uno dei suoi più grandi successi fu El gusto del día di Andrés Miñana, che metteva in caricatura il letterato petulante e vanitoso.
Buon patriota, aveva preso parte al glorioso 2 maggio 1808, venendo poi arrestato e inviato in Francia, e successivamente amnistiato da Giuseppe Bonaparte, che gli concesse anche una pensione. Vittima di invidie e di rivalità artistiche, fu da Ferdinando VII confinato a Ciudad Real, poi a Granata.