ISOLA DEL GRAN SASSO d'Italia (A. T., 24-25-26)
Villaggio della provincia di Teramo (Abruzzo), il principale della valle del Mavone, denominata nell'uso popolare valle Siciliana (corruzione di Ceciliana, dall'antica via Cecilia che la percorreva). L'abitato sorge propriamente su uno sprone (419 m.) alla confluenza del torrente Russo nel Mavone ed è costituito da casette scure, separate da vie anguste, ma rettilinee, risalenti per la costruzione in gran parte ancora alla fine del Medioevo. Nella parte più alta del paese è la chiesa parrocchiale. Il capoluogo ha poco più di 1000 ab., ma il vasto comune (79,7 kmq.) include una quindicina di altri piccoli centri e una notevole proporzione di popolazione sparsa (in tutto 5686 ab. nel 1931, dei quali ¼ sparsi). Il territorio è fertile soprattutto di granaglie, ma notevoli sono anche le colture di alberi da frutto, i vigneti, ecc. Isola dista 32 km. da Teramo, cui è collegata da servizio automobilistico; è uno dei principali punti di partenza per l'ascensione del Gran Sasso dal versante orientale.
La parrocchiale ha su un portale secondario, proveniente da altra chiesa, il gruppo statuario dell'Annunciazione, opera firmata e datata di Matteo da Napoli (1420), e, nell'interno, un dossale in pietra fatto fare da Ferrante di Alarcón (1529) e 15 mattonelle maiolicate con la Madonna e i Ss. Berardo e Comba, forse di Andrea Pompei di Castelli, che le donò nel 1753; nella sacristia si conserva un bell'ostensorio, del principio del sec. XV. All'estremità del paese la cappella di S. Sebastiano, con affreschi di Andrea da Lecce. Caratteristici, come in altri luoghi d'Abruzzo, i numerosi motti latini sulle finestre spesso finemente sagomate.