ISSA
(῎Ισσα, Issa). − L'odierna Vis, ital. Lissa, sull'isola di Lissa nel Mare Adriatico, fu fondata nell'anno 390 a. C., sul luogo dove si trovava prima una città illirica, ricordata da Dionisio di Siracusa come colonia commerciale e come stazione militare per difendere il suo dominio sul Mare Adriatico.
Sede dell'eparca di Dionisio, diventò, dopo la caduta di Dionisio il Giovane, una pòlis indipendente; nel IV sec. a. C. fonda una propria colonia sull'isola di Curzola e nel secolo successivo altre due colonie sulla terraferma dalmata: Tragurion (l'odierna Trogir, ital. Traù) e Epation (l'odierna Stobrec). Nel 230 a. C., assediata dagli Illiri, I. chiamò in aiuto i Romani. Da allora, fino al 46 a. C., essa è stata alleata di Roma, indipendente e con proprî possedimenti sull'isola di Curzola e nel retroterra dalmata. Durante il conflitto tra Cesare e Pompeo I. si schierò dalla parte di quest'ultimo; il legato di Cesare, Vittinio, la conquistò e la città cessò di essere stato sovrano e diventò infine municipio romano. Plinio la chiama Issa civium Romanorum. Fu distrutta nel 998 per opera dell'ammiraglio veneziano Badovario Bragadino.
Dell'I. greca si sono conservate le mura, costruite nel IV sec. a. C. e poi sempre restaurate fino alla caduta sotto il dominio romano, e alcune fondamenta in pietra di abitazioni secondo la tecnica usata a Siracusa; ci sono pervenute anche le monete di I. (del IV, III e Il sec. a. C.); numerosi sono i vasi − per la maggior parte importati dall'Apulia (Gnathia) −; resti di forni attestano una produzione ceramica locale. Si sono trovate alcune terrecotte del tipo tanagrino e iscrizioni dalle quali si apprende il tipo di costituzione della città.
Del periodo in cui I. era municipio romano, si conservano resti del Foro, delle terme, del teatro, di un tempio e frammenti architettonici, di alcune statue colossali, di ceramica romana, monete, ecc. Tra le statue è da menzionare quella di grandi dimensioni di Vespasiano (attualmente al Kunsthistorisches Museum di Vienna) e una grande testa di Augusto. Dei mosaici il più notevole è quello che si trova tuttora nelle terme; edificio che ha subito danni e distruzioni in alcune parti durante l'ultima guerra.
Bibl.: J. Brunschmid, Inschriften und Münzen der griechischen Städte Dalmatiens, Vienna 1913; S. Stanich, in Archivio Storico per la Dalmazia, fasc. 13, 1927, p. 42 ss.; G. Novak, Predgrčka Issa, in Časopis za hrv. pov., 3, Zagabria 1943, p. 260 ss.; id., in Atti del V° Congresso di studi bizantini, Roma 1936; id., in Viesjsnik za arheologiju i historiju dalmatinsku, LIII; id., Prošlost Dalmacije I., Zagabria 1944, p.2 4 ss.; id., Kolonizatorsko djelovanje Dionizija Starjiega na Jadranu, in Hoffillerov Zbornik, Zagabria 1940, p. 111-128; id., Isejska i rimska Salona, in Rad Jug. Akad., Zagabria 1948.