ISSYK KUL (in kirghiso "lago caldo"; A. T., 103-104)
KUL Detto anche Tuz-kul ("lago salato"), in cinese Ge-hai ("mare caldo"), in mongolo Tamurtu-nor ("lago del ferro"): grande lago chiuso del T'ien shan, nell'Asia centrale, situato in un ampio e profondo bacino che si allunga fra le catene nevose, alte più di 4000 m., del Kungai Alatau a nord e del Terskei o Kirghizin Alatau a sud. Politicamente appartiene al Turkestan russo (Kirghizistan). Lo specchio del lago è a 1615 m. d'altezza; la sua lunghezza è di 181 km., la larghezza è di 61 km., la superficie di 5780 kmq.; la profondità massima tocca i 605 m. Non ha isole, ma molti bassifondi. L'acqua è salmastra, ricca di pesce. Il nome kirghiso, come quello cinese, si riferisce al fatto che il lago non gela mai interamente, malgrado l'elevazione e la rigidità del clima. La temperatura media delle acque superficiali è di 18°; a 50 m. di profondità scende a 8°, e a 240 m. di profondità è di 4°,5. L'Issyk kul è celebrato, così per le catene circostanti come per l'azzurro cupo delle sue acque, più intenso nella zona settentrionale, benché sia quivi minore la trasparenza. Il suo livello tende ad abbassarsi: nel Terziario era 4-500 m. più elevato di oggi. I monti che lo racchiudono sono granitici, con una fascia di rocce basaltiche e di sedimenti eocenici lungo la sponda meridionale. Una striscia costiera abbastanza ampia permette coltivazioni e insediamenti umani, specie lungo la sponda settentrionale e alle due estremità del lago; il centro più importante è Cara-kol (o Przevalsk) all'estremità orientale.
Bibl.: N. A. Keiser, Mater. zur Gesch., Morphologie und Hydrographie des Sees Issyk-kul, in Acta Univers. Asiae Mediae, XII, i, Tashkent 1928.