ISTAMINA
. L'istamina (o istammina), scoperta da G. Barger e H. Dale e da F. Kutscher nella segala cornuta, di cui è uno dei principî attivi, è una sostanza estremamente tossica, che in questi ultimi anni è stata particolarmente studiata dal punto di vista chimico, farmacologico, fisiologico, patologico e terapeutico.
Dal punto di vista chimico è da ricordare che l'istamina (β imidazoletilamina) resiste al calore in ambiente acido, mentre viene facilmente distrutta in ambiente alcalino. I metodi biologici di determinazione dell'istamina, di cui il più noto è il metodo di G. H. Barsoum e J. H. Gaddum (1935) modificato da C. F. Code (1937), si valgono di questa proprietà.
Dal punto di vista farmacologico è da rilevare che una delle più importanti azioni dell'istamina è quella sulle fibre muscolari lisce. Questa sostanza produce contrazione degli organi a muscolatura liscia (intestino, utero, muscoli bronchiali, ecc.). L, istamina ha un'azione vasocostrittrice e vasodilatatrice: vasocostrittrice sulle arterie, le arteriole, le vene; vasodilatatrice sui capillari. L'azione sui capillari è una caratteristica fondamentale dell'istamina tanto che essa può considerarsi un tipico veleno capillare. In seguito alla intensa vasodilatazione dei capillari si ha ipotensione arteriosa e aumento della permeabilità capillare con fuoriuscita di plasma nei tessuti. L'istamina provoca inoltre ipersecrezione delle ghiandole surrenali, salivari, gastriche, biliari, pancreatiche, intestinali, ma non agisce sulla secrezione del latte e del sudore. La spiccata azione dell'istamina sulla secrezione gastrica è utilizzata per lo studio dell'attività secretoria dello stomaco. La cute reagisce all'iniezione intradermica di istamina con tre manifestazioni (reazione triplice di Lewis): a) rossore locale (dilatazione attiva dei capillari; b) ponfo (aumento della permeabilità dei capillari; c) eritema riflesso (vasodilatazione delle arteriole).
Dal punto di vista fisiologico deve considerarsi ormai acquisito che l'istamina è contenuta nei tessuti normali dell'uomo e degli animali (nel sangue dell'uomo da 4 a 6 gamma per cento di istamina base). Qualora si consideri la straordinaria attività farmacologica dell'istamina, si comprende come l'istamina contenuta nei tessuti si debba trovare in forma inattiva. Per azione di varî stimoli fisiologici e patologici l'istamina si libera e produce le reazioni farmacologiche note. L'istamina comunque liberata viene neutralizzata per mezzo di meccanismi protettivi, che non sono ancora perfettamente noti nella loro essenza e che si svolgono nei normali con straordinaria rapidità.
Si può ammettere che questa sostanza abbia notevole importanza nella patogenesi dei fenomeni anafilattici e delle malattie allergiche. Questo modo di vedere si basa non soltanto sulla analogia esistente tra shock anafilattico e istaminico, ma anche su una serie di osservazioni che hanno messo in evidenza la liberazione di istamina durante le reazioni allergiche e anafilattiche nell'uomo e nell'animale da esperimento. È da rilevare che negli allergici è stata recentemente messa in evidenza un'alterazione del metabolismo dell'istamina: diminuzione del potere istaminasico del sangue, prova di carico con istamina di tipo patologico (U. Serafini). Non si deve peraltro ritenere che le reazioni allergiche siano riportabili esclusivamente ad un meccanismo istaminico. L'istamina può avere importanza anche in altri fenomeni patologici quali l'edema polmonare acuto da adrenalina, l'ulcera gastrica, le intossicazioni gravidiche, il prurito, le manifestazioni generali dovute a ustioni, traumatismi, ecc.
L'azione che le sostanze antistaminiche (v. antistaminici, in questa App.) esplicano su varî fenomeni allergici e non allergici ha fornito una dimostrazione indiretta dell'intervento dell'istamina nella patogenesi di queste manifestazioni.
Dal punto di vista terapeutico l'istamina è usata nel trattamento del dolore (nevralgie, artralgie, ecc.). Si ammette inoltre che alcuni agenti fisici (raggi X, revulsivi, raggi ultravioletti, ecc.) agiscano attraverso una liberazione di istamina.