Istanbul
Città della Turchia, antica capitale dell’impero ottomano, erede di Bisanzio e di Costantinopoli. Con la conquista ottomana (29 maggio 1453), Costantinopoli divenne I., nome già in uso in epoca selgiuchide, derivato dal greco eis ten polin, «verso la città». Esso convisse con l’antica denominazione e divenne il nome ufficiale della città solo nel 1930. Maometto II, il suo conquistatore, fece subito di I. la capitale, ponendo la grande moschea nella cattedrale di S. Sofia e ripopolando la città, dopo il saccheggio, con i superstiti abitanti greci e con popolazioni deportate da altre regioni dell’impero. Sul sito del palazzo imperiale bizantino, sovrastante il Bosforo, sorse il complesso palaziale oggi noto come Topkapı, residenza dei sultani fino al sec. 19°. La nuova città ottomana si sviluppò in modo disordinato intorno alla grande moschea, al distretto commerciale intorno al Corno d’Oro, sul versante europeo del Bosforo, e, nel tempo, intorno alle fondazioni religiose istituite dai sultani e dagli alti funzionari. Vi convivevano, accanto alla popolazione musulmana, diversi nuclei comunitari non musulmani, dei quali gli armeni, i greco-ortodossi e gli ebrei erano riconosciuti formalmente come comunità autonome. Nel sec. 16°, che segna l’apogeo del potere ottomano, il sultano Solimano I fece edificare varie costruzioni religiose e palaziali per i suoi figli, commissionando al grande architetto Sinan la costruzione del complesso della moschea Suleymaniyye, il più elaborato monumento della città. La modernizzazione del governo ottomano nel sec. 19° mutò anche l’aspetto di I., che si arricchì di edifici e infrastrutture di stile europeo, dal nuovo palazzo califfale di Dolmabahçe alla stazione terminale dell’Orient express al ponte sul Bosforo, mentre all’inizio del sec. 20° essa divenne uno dei centri dello Jugendstil. Il trasferimento della capitale ad Ankara, nel 1923, non privò I. della sua importanza e la città è stata teatro del massiccio inurbamento delle popolazioni rurali anatoliche dalla seconda metà del sec. 20°, che ha aggravato i problemi strutturali generati dalla crescita disordinata dei suoi quartieri e dall’incombere di catastrofi naturali, soprattutto sismi.