It Happened One Night
(USA 1933, 1934, Accadde una notte, bianco e nero, 105m); regia: Frank Capra; produzione: Harry Cohn, Frank Capra per Columbia; soggetto: dal racconto Night Bus di Samuel Hopkins Adams; sceneggiatura: Robert Riskin; fotografia: Joseph Walker; montaggio: Gene Havlick; scenografia: Stephen Goosson; costumi: Robert Kallock; musica: Louis Silvers.
Ellie Andrews, giovane e ricca ereditiera, vuole sposare King Westley. Sperando di farle cambiare idea, il padre la rinchiude nella cabina dello yacht di famiglia. Dopo l'ennesima discussione Ellie fugge tuffandosi in mare. Alla stazione di Miami la donna prende l'autobus per New York. All'inizio del viaggio fa la conoscenza di Peter Warne, giovane giornalista senza soldi, appena licenziato, anch'egli diretto a New York; il loro rapporto nasce sotto il segno dell'incomprensione, ma si trasforma ben presto in attrazione e sostegno reciproci, seppur intercalati da litigi e battibecchi: la donna, cui viene rubata la valigia, ha bisogno dell'aiuto dell'uomo e Peter, scoperta l'identità di Ellie, spera di ricavarne uno scoop e riavere il lavoro. Il viaggio prosegue tra soste in motel di second'ordine (dove i due issano una coperta divisoria tra i letti, le cosiddette 'mura di Gerico'), tragitti a piedi e autostop; all'ultima fermata Ellie dichiara il suo amore a Peter. Nella notte l'uomo torna dal vecchio capo promettendogli l'esclusiva su Ellie e sul loro innamoramento, ma la giovane, non trovandolo al risveglio, si convince di essere stata abbandonata e chiama il padre che, pur di riabbracciarla, accetta il matrimonio con Westley. Ignari del reciproco sentimento, i due tornano separatamente a New York. Mentre fervono i preparativi per la cerimonia, il vecchio Andrews si rende conto che la figlia non ama Westley. Incontra Peter e, appurato che il giovane è innamorato della figlia, convince Ellie ad abbandonare l'altare. La donna corre verso un'auto dove la attende il nuovo fidanzato: le mura di Gerico crolleranno presto.
Primo film ad ottenere i cinque Oscar più prestigiosi (miglior film, regia, attore e attrice protagonisti, sceneggiatura), It Happened One Night è uno dei maggiori successi di tutto il cinema hollywoodiano classico. È considerato il prototipo della screwball comedy, di cui presenta tutti i tratti fondamentali, per quanto riguarda l'intreccio, i personaggi, i conflitti in gioco, lo stile. Lo scontro tra uomo e donna viene declinato secondo differenze di classe. Tali differenze si ripercuotono sul comportamento e il lifestyle dei due protagonisti. Ellie è una giovane e viziata aristocratica, mentre Peter è un giornalista squattrinato e sin troppo sbruffone, ma con principi morali saldi. La dicotomia ozio/lavoro modella subito l'identità sociale dei due: Ellie ci viene mostrata nel lussuoso yacht del padre, Peter mentre ubriaco litiga al telefono col suo capo. Se entrambi i personaggi devono cambiare affinché giungano la riconciliazione e l'unione finale, è soprattutto il personaggio femminile che si trasforma. Ellie è una giovane energica e volitiva che si ribella al padre, contrario al suo matrimonio. Ma è anche capricciosa e inconsapevole di ciò che la circonda. Il viaggio da Miami a New York costituisce la sua Bildung, il suo apprendistato alla vita adulta e alla realtà impoverita della middle America negli anni di crisi. Frank Capra riesce qui a operare, in modo assai efficace, su un doppio livello, quello narrativo e quello ideologico, e a motivare l'evoluzione del personaggio iniettando al contempo una buona dose di populismo. È celebre, in particolare, la sequenza in cui Ellie va a fare la doccia nel motel in cui ha pernottato. Il lungo carrello che segue la ragazza mentre si avvicina alla fila di donne in attesa inquadra uno squarcio veramente memorabile dell'epoca della Depressione. La firma di Capra sta proprio nella capacità di fondere l'intreccio screwball, gli scontri verbali e la comicità fisica che contraddistinguono il genere con la rappresentazione 'realistica' delle classi subalterne. I numerosi carrelli all'interno del bus sono spiegabili in questo senso: nel seguire i movimenti dei protagonisti il regista riprende al contempo i visi e i corpi della povertà. E tuttavia, il film mostra che le differenze di classe possono essere superate, come se il privato riuscisse a risolvere il sociale. In questo sta la sua componente utopica: "It Happened One Night è un film sulla fame, sull'aver fame, dove l'essere affamati è una metafora dell'immaginare o meglio dell'immaginare un modo di vivere migliore" (S. Cavell).
La traiettoria narrativa è centrata sull'evoluzione del rapporto della coppia, dall'iniziale reciproco disprezzo al finale riconoscimento del comune innamoramento. Sin dalla sequenza della lite col padre la messa in scena mostra una raggiunta simbiosi tra le regole della continuità classica e l'uso del dialogo: il ritmo dei piani è veloce, come i battibecchi tra padre e figlia, e la precisione dei raccordi assicura l'invisible style. Con la fuga di Ellie ha inizio il racconto vero e proprio. Come in altri importanti film del periodo ‒ si pensi a Stagecoach ‒ il viaggio è la forma esemplare in cui viene tradotta l'idea di base del racconto classico. Ovvero l'idea che il racconto classico sia una traiettoria, uno spostamento, diviene un elemento narrativo: l'eroe e l'eroina compiono un viaggio sia letterale che metaforico, uno spostamento da un luogo di partenza (Miami) a uno di arrivo (New York), un percorso a tappe in cui i personaggi gradualmente evolvono. L'esito necessario viene preparato sin dall'inizio tramite strategie squisitamente classiche: il film anticipa il finale stabilendo un'unione formale tra i protagonisti che contraddice la separazione diegetica. Ellie e Peter entrano in scena separatamente, ma nel comune atto di ribellarsi contro l'autorità paterna (il capo di Peter ha evidenti funzioni paterne). Inoltre, benché all'inizio non si sopportino nemmeno, la regia li unisce ancora prima che si incontrino: dopo aver mostrato Ellie con il suo biglietto per New York, la macchina da presa si sposta lasciando la donna fuori campo e andando a inquadrare la cabina dove Peter sta telefonando. La regia lega i due personaggi nello stesso piano, incrociando formalmente i loro destini, prima che il racconto lo faccia effettivamente. E il famoso espediente delle 'mura di Gerico' (la coperta appesa per separare i due nella stessa stanza da letto, a proteggere la verginità di Ellie) mostra quanto sia in realtà labile e fittizia la loro separazione.
Interpreti e personaggi: Claudette Colbert (Ellie Andrews), Clark Gable (Peter Warne), Walter Connolly (Alexander Andrews), Roscoe Karns (Oscar Shapeley), Jameson Thomas (King Westley), Alan Hale (Danker), Ward Bond (conducente dell'autobus), Arthur Hoyt (Zeke), Blanche Friderici (moglie di Zeke).
S. Cavell, Knowledge as trasgression. 'It Happened One Night', in Pursuit of happiness. The Hollywood comedy of remarriage, Cambridge (MA) 1981 (trad. it. Torino 1999).
Th. Schatz, La 'screwball comedy' degli anni '30, in Effetto commedia, a cura di C. Salizzato, V. Zagarrio, Roma 1985.
S. Gottlieb, From Heroine to Brat: Frank Capra's adaptation of 'Night Bus' ('It Happened One Night'), in "Literature/Film quarterly", n. 2, April 1988.
R. Blake, The Screwball Comedy: 'It Happened One Night', in Screening America: reflections on five classic films, New York 1991.
V. Zagarrio, Frank Capra, Milano 1995.
K. Rowe, 'It Happened One Night': a genre in need of a virgin in The unruly woman. Gender and the genres of laughter, Austin 1995.
R. Maltby, 'It Happened One Night': the recreation of the patriarch, in Frank Capra. Authorship and the Studio System, a cura di R. Sklar, V. Zagarrio, Philadelphia 1998.
Sceneggiatura: in Six screenplays by Robert Riskin, Berkeley-Los Angeles-London 1997.