ita
Voce latina, che appare, in rima, in If XXI 42 del no, per li denar, vi [a Lucca, dove prospera la baratteria] si fa ita, cioè " sì ". Tutta la frase dovette essere un modo di dire frequente nel volgare due-trecentesco: cfr. Cecco Angiolieri Se 'l cor di Becchina 14 " parm'esser certo ch'ella direbb'ita "; e i due esempi di Simone Serdini (citati in Barbi, Problemi I 273): " E non si può dir non quando dice ita ", e " e non vale dir no al suo dir ita "; v. anche S. Bonghi, Saggio di lingua parlata, ecc., Bologna 1890, 20.
Il senso del verso è chiaro: " In Lucca... - chiosa il Buti - a chi dè esser detto di no nelli offici è detto di sì; et a chi non à ragione è fatto che l'abbia per li denari "; il Lana crede a un'allusione più specifica: " Usanza è a Lucca che al consiglio si vae due bossoli attorno, uno dove si mette la ballotta del sìe, l'altro è quello dove si mette la ballotta del nòe. E dice elli ch'essi sono sì corrotti a danari tòrre, che dovendo mettere per lo ben comune nel bossolo del nòe, ed elli baratta per denari e mettelo in lo bossolo del sìe ".