Ital-noleggio cinematografico
Società a capitale pubblico, inquadrata nell'EAGC e attiva soprattutto nell'ambito della distribuzione, con sede a Roma. Venne istituita a seguito della l. 4 novembre 1965 nr. 1213, che applicava anche al cinema uno dei modelli di politica economica dei governi di centro-sinistra promuovendone la struttura industriale a partecipazione statale (art. 1). La legge affidava all'EAGC 4 miliardi 850 milioni di lire nel quinquennio 1965-1969, per ripianare i debiti e intervenire nella distribuzione e nell'esercizio, da cui lo Stato era assente dopo le cessioni dell'ENIC (Ente Nazionale Industrie Cinematografiche) nel 1957 e dell'ECI (Esercizi Cinematografici Italiani) nel 1960.
Mentre l'Italesercizio, che avrebbe dovuto riaprire un circuito pubblico di sale cinematografiche, restava sulla carta per l'opposizione degli imprenditori privati, l'I.-N.C. entrò nella distribuzione per difendere il cinema di qualità e conquistare al tempo stesso spazi di mercato, avviando inoltre un'embrionale politica produttiva con la concessione di 'minimi garantiti'. Tuttavia, a causa della politicizzazione delle cariche direttive (presidente socialista, Mario Gallo, e maggioranza democristiana del consiglio d'amministrazione) nella gestione dell'I.-N.C. furono necessarie fin da subito estenuanti mediazioni. Nel 1968, l'intero gruppo cinematografico pubblico entrò in una delle sue periodiche crisi politico-economiche, inasprita, nel caso dell'I.-N.C., dalle polemiche culturali sui film da sostenere e culminata con le dimissioni del presidente Gallo e di alcuni consiglieri nominati dal PSI in tutte le società controllate dell'EAGC. Malgrado questi problemi, nei listini delle prime stagioni (1967-68 e 1968-69), a classici come Campanadas a medianoche (1966; Falstaff) di Orson Welles o Les fêtes galantes (1965; Per il re, per la patria e per Susanna!) di René Clair, si affiancarono opere di giovani emergenti come Silvano Agosti (Il giardino delle delizie, 1967), Bernardo Bertolucci (Partner, 1968), Ermanno Olmi (Un certo giorno, 1969), di comici sperimentali come Pierre Étaix (Tant qu'on a la santé, 1966, Quando c'è la salute), selezioni del nuovo cinema ungherese (Szegénylegények, 1965, I disperati di Sandor, e Csillagosok, katonák, 1967, L'armata a cavallo, di Miklós Jancsó; Apa, 1966, Il padre, di István Szabó; Hideg napok, 1966, Giorni freddi, di András Kovács) e brasiliano (Deus e o Diabo na terra do sol, 1963, Il dio nero e il diavolo biondo, di Glauber Rocha e Os fuzis, 1963, I fucili, di Ruy Guerra), addirittura western impegnati come Corri, uomo, corri (1968) di Sergio Sollima, ma anche opere di meno comprensibile collocazione in un contesto d'essai, come I protagonisti (1968) di Marcello Fondato o La pecora nera (1968) di Luciano Salce. Mentre, a maggioranza, venne rifiutata la distribuzione di Blow-up (1966) di Michelangelo Antonioni e Grazie, zia (1968) di Salvatore Samperi. Anche la stagione 1969-70, nonostante le polemiche, presentò un listino non dissimile dai precedenti: Csend és kiáltás (1968; Silenzio e grido) di M. Jancsó; La caduta degli dei (1969) di Luchino Visconti; La piscine (1969; La piscina) di Jacques Deray; Lettera aperta a un giornale della sera (1970) di Francesco Maselli; Una macchia rosa (1969) di Enzo Muzii; Il giovane normale (1969) di Dino Risi; Krasnaja palatka, noto anche con il titolo La tenda rossa (1969) di Michail K. Kalatozov; Dillinger è morto (1969) di Marco Ferreri; L'inafferrabile invincibile Mr Invisibile (1970) di Antonio Margheriti.
L'inasprirsi dei conflitti ‒ che portò il 18 febbraio del 1969 all'occupazione dell'Istituto Luce da parte dei dipendenti, mentre gli allievi occupavano il Centro sperimentale di cinematografia, e gli autori dell'ANAC (Associazione Nazionale Autori Cinematografici) e dell'AACI (Associazione Autori Cinematografici Italiani) la sede dello stesso EAGC ‒ indusse il ministro delle Partecipazioni statali, Flaminio Piccoli, a nominare una commissione interministeriale i cui lavori sfociarono, nel 1971, in una nuova riforma. La l. 14 agosto 1971 nr. 814 ampliò i poteri decisionali dell'EAGC e, rifinanziando il fondo di dotazione, fece specifico riferimento al ripianamento del passivo di gestione.
Negli anni Settanta l'I.-N.C., superate le difficoltà iniziali, entrò in una fase pienamente operativa, che lo avrebbe portato a distribuire oltre cento film, in maggioranza italiani e, nella seconda metà del decennio, a gestire un circuito di una trentina di sale con programmazione culturale. Pur senza mai incidere realmente sui meccanismi di mercato e con una politica editoriale spesso compromessa da eccessive mediazioni politiche, l'attività dell'I.-N.C. è stata determinante per la produzione e la distribuzione di importanti film d'autore, come Salomè (1972) di Carmelo Bene, Roma (1972) e Ginger e Fred (1986) di Federico Fellini, Allonsanfàn (1974) dei fratelli Taviani, Anno uno (1974) di Roberto Rossellini, Il portiere di notte (1974) di Liliana Cavani, L'albero degli zoccoli (1978) di E. Olmi e, in seguito, Diavolo in corpo (1986) di Marco Bellocchio, Neskol′ko dnej iz žizni I.I. Oblomova (1979; Oblomov) di Nikita S. Michalkov, Heimat (1984) di Edgar Reitz, Au revoir les enfants (1987; Arrivederci ragazzi) di Louis Malle, Raining stones (1993; Piovono pietre) di Ken Loach, e Hana-bi (1997; Hana-bi ‒ Fiori di fuoco) di Kitano Takeshi.
Nel 1983 l'I.-N.C. si è fuso con l'Istituto Luce dando vita alla società per azioni Istituto Luce-Italnoleggio Cinematografico, attiva fino al 1994, quando le due società si sono separate, finché nel 1997 il Luce non ha inglobato nuovamente le attività dell'Ital-Noleggio Cinematografico. La nuova gestione (presidente Angelo Guglielmi) ha rilanciato produzione e distribuzione, e ha inaugurato una fase di più incisiva presenza sul mercato, rilevando la gestione di molte sale importanti attraverso il consorzio Circuito cinema costituito insieme alla Mikado e alla BIM, e mirando ad acquisire la distribuzione di film, anche stranieri, di impatto commerciale sempre più sicuro. Nel 2002 sono stati rinnovati gli assetti sociali (presidente Andrea Piersanti).
R. Zaccaria, Cinematografi e cinematografia. I. Disciplina amministrativa, in Enciclopedia giuridica, Istituto della Enciclopedia Italiana, 6° vol., Roma 1988 (e Aggiornamenti 2002), ad vocem.