ITALIA NOSTRA
Denominazione della ''Associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione'', costituita il 29 ottobre 1955 e di cui è stata riconosciuta la personalità giuridica il 22 agosto 1959 con d.P.R. 1111. È stata fondata da G. Bassani, E. Craveri Croce, H. Howard, L. Magnani, D. Pasolini dall'Onda, P. P. Trompeo, U. Zanotti Bianco, che l'ha presieduta fino alla sua morte nel 1963. Successivamente hanno presieduto l'Associazione: F. Caracciolo di Castagneto, G. Bassani − che dal 1980 ne è presidente onorario −, G. Luciani, M. Fazio. Attualmente (1993) il presidente è A. Merli.
L'attività dell'Associazione, senza scopo di lucro, inizialmente soprattutto rivolta alla tutela del patrimonio storico e artistico e dell'assetto urbano delle città italiane, ha poi ampliato il suo interesse e i suoi interventi alla tutela dell'ambiente naturale e all'assetto del territorio nel suo complesso.
La sua struttura si articola in un Consiglio direttivo nazionale, composto da 24 membri eletti che restano in carica per un triennio; in una Giunta esecutiva, un Segretario generale, un Collegio dei revisori dei conti, e numerose Sezioni sparse sul territorio e che si riuniscono in Consigli regionali. La sede ufficiale è a Roma. L'Associazione pubblica un omonimo bollettino mensile, che tratta dei numerosi problemi relativi alla tutela dei beni culturali e ambientali.
Tra gli interventi e le iniziative principali si ricordano: la difesa di Venezia dai progetti di strade translagunari; la destinazione a parco archeologico della Via Appia Antica a Roma; l'abbandono del progetto FIAT-Fondiaria a Firenze; la tutela della cinta di mura di Ferrara e di Lucca; la sospensione del progetto di una piattaforma galleggiante nel Mar Piccolo di Taranto; l'emanazione della legge-quadro sui parchi nazionali e le riserve naturali; la ''Carta di Gubbio'', cioè la dichiarazione conclusiva del convegno sulla Salvaguardia e risanamento dei centri storici (settembre 1960), cui l'Associazione diede un valido contributo, e in cui sostenne la necessità di piani di risanamento conservativi per i centri storici, e di una nuova legge urbanistica; l'abolizione dell'uso dei pesticidi in agricoltura; la regolamentazione della caccia; una migliore gestione dei musei; l'opposizione alla creazione di nuove centrali nucleari; l'indagine sullo stato delle coste marine da vincolare; la sdemanializzazione dei beni immobili d'interesse storico, artistico, ambientale; i problemi relativi al commercio e alla esportazione delle opere d'arte, conseguenti all'abolizione delle barriere doganali in Europa.