ALLODI, Italo
Italia. Asiago (Vicenza), 13 aprile 1928-Firenze, 3 giugno 1999 • Ruoli da dirigente: 1956-59: segretario sportivo del Mantova; 1959-68: segretario sportivo e amministrativo dell'Inter; 1968: direttore delle squadre nazionali; 1968-73: direttore sportivo della Juventus; 1973-75: responsabile delle squadre nazionali; 1976-82: direttore generale del Centro tecnico di Coverciano; 1982-85: direttore generale della Fiorentina; 1985-87: direttore generale del Napoli • Vittorie: 6 Campionati italiani (1962-63, 1964-65, 1965-66, 1971-72, 1972-73, 1986-87), 2 Coppe Intercontinentali (1964, 1965), 2 Coppe dei Campioni (1963-64, 1964-65), 1 Campionato d'Europa (1968), 1 Coppa Italia (1986-87)
Mediocre come calciatore (giocò, fra l'altro, nel Padova, Forlì, Parma, Carrarese, Mantova), da dirigente ha legato il proprio nome soprattutto alle vittorie di Inter e Juventus. Affermatosi nel Mantova ‒ passato con Fabbri in panchina dalla serie D alla B (arriverà in A nel 1961) ‒ nella primavera 1959 viene assunto da Moratti all'Inter, con l'incarico di segretario sportivo e amministrativo. Con Moratti e Herrera, Allodi contribuisce largamente a creare la leggenda dell'Inter vittoriosa su tutti, in Italia e nel mondo, finché, nel maggio 1968, insieme con il presidente e con il tecnico, Allodi decide di lasciare la squadra. Sceglie prima la Federcalcio e poi la Juventus, dove resta fino al 1973, come braccio destro di Boniperti, vincendo due scudetti e una finale di Coppa dei Campioni. È poi nominato responsabile delle squadre nazionali, ma la brusca eliminazione dell'Italia ai Mondiali del 1974 in Germania lo costringe a lasciare anche quell'incarico. Allodi si dedica allora al Centro Tecnico di Coverciano, dove lancia i corsi per allenatori e manager, ma che abbandona nel 1982 per un'impuntatura di Bearzot, appena reduce dal Mondiale. Lavora per la Fiorentina, poi nel 1984, in disaccordo con i Pontello, si dimette e va a Napoli, dove costruisce la squadra del primo scudetto, anche se il 12 gennaio 1987, quattro mesi prima della doppia vittoria del Napoli, in Campionato e Coppa Italia, viene colpito da un ictus, che gli impedisce di lavorare a tempo pieno.