ITDA (Interaural time difference of arrival)
Differenza nel tempo di arrivo di un suono alle due orecchie. La discriminazione della collocazione angolare di una sorgente sonora è basata sulla percezione binaurale: il suono proveniente da un’unica sorgente non viene – in generale – percepito identicamente dalle due orecchie. L’orecchio che si trova dal lato della sorgente anzitutto percepisce una maggiore intensità (la testa fa da schermo al suono, per l’orecchio controlaterale, attenuandolo). L’attenuazione può arrivare fino a 20 dB in posizioni estremali. È questa la ILDA (Interaural level difference of arrival), o talvolta IID (Interaural intensity difference), meccanismo però efficace solo per frequenze maggiori di 1 KHz, al di sotto delle quali la diffrazione cancella l’effetto ombra della testa (le lunghezze d’onda divengono comparabili con le sue dimensioni). L’angolo di provenienza provoca però anche un ritardo tra i segnali pervenuti alle due orecchie (ITDA, Interaural time difference of arrival) che, per le medesime ragioni prima enunciate, è efficace solo per frequenze al di sotto di 1,5 KHz. A frequenze più alte il ritardo diventa maggiore del periodo, dando luogo a un’ambiguità sui successivi multipli del periodo stesso, almeno nel caso di suoni puri (sinusoidali). Quest’ambiguità si attenua per segnali complessi modulati in ampiezza (quale è la gran parte dei suoni che ci circondano), perché in tal caso è l’inviluppo (assai più lento del segnale audio modulato) a permettere la determinazione senza ambiguità del ritardo. La ITDA può arrivare fino a 650 μs. Nel complesso, ITDA e ILDA sono meccanismi sufficienti a una buona discriminazione laterale della collocazione delle sorgenti, per suoni ‘reali’. Non possono però risolvere l’ambiguità avanti-dietro, né determinare l’elevazione della sorgente, dato che queste differenze non si rispecchiano in differenti ITDA o ILDA. Per ricavare ulteriori marcatori di direzione il nostro sistema uditivo utilizza il meccanismo delle funzioni di trasferimento della testa, le HRTF (Head-related transfer function)
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