IULIDI (dal greco ἴουλος nome dato a specie di millepiedi)
Sono Miriapodi Chilognati aventi il corpo cilindrico o quasi, formato di un numero variabile di segmenti (da circa 30 a circa 90) secondo i generi e le specie ed entro minori limiti anche tra individui della stessa specie. Carattere distintivo di questo gruppo dagli altri Chilognati a corpo di forma simile (Spirostreptidae, Spirobolidae) è principalmente la struttura dell'ipostoma che ha gli stipiti mascellari esterni fra di loro contigui lungo la metà prossimale e l'inframascellare ridotto a un piccolo pezzo subtriangolare tra gli stipiti mascellari interni. Il capo ha per lo più occhi bene sviluppati e manca di organo di Tömösvary (v. chilognati; X, p. 75).
I segmenti del corpo dal terzo (incluso) hanno gli sterniti saldati ai tergiti e le zampe inserite ai lati della linea mediana ventrale. Il segmento caudale (o anche qualche altro precedente) è apodo e termina, al dorso, ottuso o prolungato in processo di forma varia; anche la lamina subanale può essere prolungata, in alcune forme, in punta. Gli Iulidi hanno ghiandole odorifere a fiaschetto in numero di una per lato di ogni segmento dal quinto al penultimo e secernono una sostanza di odore più o meno sgradevole. Il maschio ha ambedue le paia di zampe del sesto segmento (non compreso il collo) trasformate in appendici copulatorie.
Le specie di questa famiglia vivono per lo più nell'humus, sotto foglie in putrefazione, nel legno marcio, sotto la corteccia degli alberi, sotto il muschio, qualcuna si arrampica su arbusti e alberi, qualche altra vive sulle spiagge del mare e varie nelle grotte. Si riproducono alla fine dell'inverno o nella primavera e depongono le uova in mucchi collocati in celle scavate nel terreno dalle femmine o protette con strato di terriccio emesso dall'ano e composto a campana sopra la massa delle uova.
Gli Iulidi sono distribuiti in tutto l'emisfero boreale e si spingono alcune specie (in Asia e nell'America settentrionale) fino a circa il 30° L. N., mancano (eccezion fatta di specie importate) nell'emisfero australe. Se ne conoscono numerose specie, tra le quali un centinaio italiane. Tra queste una specie molto diffusa nelle regioni litoranee e la più grande è il Pachyiulus communis Savi che può raggiungere una lunghezza di circa 90 millimetri con una larghezza di circa 7.