Ivan IV il Terribile
Granduca di Mosca e zar di Russia (n. 1530-m. 1584). Figlio del granduca Vasilij III, persi i genitori da bambino, visse i primi anni – formalmente dal 1533 sul trono – in mezzo alle lotte dei boiari, divisi fra i partiti degli Šujskij e dei Belskij, ma uniti nella volontà di tenerlo soggetto ai loro voleri. Nel 1543, a 13 anni, dopo essersi creato un seguito di fedeli, cominciò a mettere a morte i boiari più potenti e riottosi, cosicché, quando (1547) cinse la corona di zar (primo a fregiarsi di questo titolo), si era già assicurato un potere senza limiti. In politica interna riordinò il sistema militare, l’amministrazione ecclesiastica e quella locale, rendendo più agile l’esercizio del potere secondo quelli che erano i suggerimenti del cosiddetto consiglio eletto, diretto dal principe Kurbskij. In politica estera, con la presa di Kazan′ (1552) e quella di Astrakhan′ (1556), la Russia estese il suo dominio a tutto il corso del Volga. Si volse quindi al Mar Nero, e stava per ottenere un successo decisivo, quando (1558) diresse i suoi sforzi verso il Baltico, dove la secolarizzazione dell’Ordine teutonico gli offriva l’occasione per sottomettere la Livonia e aprirsi uno sbocco su quel mare. Di fronte al pericolo di essere sottomesse a I., la maggior parte delle città della Livonia passò sotto il controllo della Polonia-Lituania o della Svezia, creando due nuovi fronti di guerra. Ad alcune sconfitte militari si aggiunse (1564) il tradimento di alcuni boiari, fra cui Kurbskij, passati dalla parte dei polacco-lituani. I. decise allora di stroncare definitivamente il potere dei boiari, e, come primo atto, costituì una propria guardia del corpo (opričnina) che elevò a nobiltà terriera con la concessione di terre e città tolte ai boiari. Con il suo appoggio I. mise in atto in quasi dieci anni una sanguinosa repressione, che, con le sue 4000 e più vittime, diminuì fortemente il potere dei boiari, impedendo che essi mettessero radici feudali. La lunghezza della guerra di Livonia e la sconfitta subita a opera del khan di Crimea, Devlet Girej, che giunse a incendiare Mosca (1571), lo indussero ad alleggerire il peso dell’opričnina e a riconciliarsi con i boiari, tracciando un limite fra i territori facenti parte della zemščina (o amministrazione territoriale, cioè dei boiari), e quelli dipendenti, attraverso l’opričnina, direttamente dallo zar. Questa politica di pacificazione non sottrasse I. alle sconfitte da parte di Stefano Báthory, re di Polonia, e degli svedesi che (1581) presero Narva. Solo la mediazione del papa condusse la Moscovia a una tregua con la Polonia (1582). Nel 1583 I. concluse una pace onerosa con la Svezia, rinunciando a tutto il litorale del Golfo di Finlandia. Nel complesso il regno moscovita uscì stremato sia dalla guerra di Livonia sia dal duro regime dell’opričnina, e solo la conquista della Siberia a opera di Ermak (1581) attenuò sul momento la penosa impressione di sconfitta.
Nasce
Succede al padre, il granduca Vasilij III
Incoronato primo zar di Russia
Conquista Kazan′
Conquista Astrakhan′
Il khan di Crimea incendia Mosca; inizia la riconciliazione con i boiari
Uccide accidentalmente il figlio Ivan in un accesso di collera
Abbandonate le speranze di un’espansione sul Baltico, la Russia, sconfitta, conclude la lunga guerra con la Svezia
Muore