MAŽURANIĆ, Ivan
Poeta e uomo politico croato, nato l'11 agosto 1814 a Novi di Vinodol nel Litorale croato, morto a Zagabria il 4 agosto 1890. Compiuti gli studi secondarî a Fiume Zagabria e Szombathely, e quelli universitari a Zagabria, superò nel 1840 l'esame di avvocato e fu dal 1840 al 1848 giudice pupillare a Karlovac. Salito in fama per la sua assidua collaborazione alla rivista Danica (v. illirismo), per la maestria con cui completò nel 1842 due canti dell'Osman di Gianfrancesco Gondola (v.) e soprattutto per il suo capolavoro Smrt Smail-age Čengijića (Morte di Smail-aga Č.; prima edizione nell'almanacco Iskra, 1846), si volse con passione alla vita politica e nel 1848 fu eletto deputato alla dieta croata, svolgendovi un'alacre attività soprattutto nel campo legislativo. Nel 1850 entrò negli uffici governativi e vi coprì cariche importanti. Dal 1858 sino al 1872 fu presidente della Matica ilirska, organo centrale della cultura croata. Nel 1873, infine, fu nominato bano di Croazia, e alla sua operosità e competenza sono dovute parecchie riforme nel campo amministrativo e giudiziario. Nel 1880 diede le dimissioni e si ritirò quasi completamente dalla vita pubblica. Alla letteratura, che aveva abbandonata già parecchi decennî prima, ritornò solo nel 1885 con una traduzione del Cinque Maggio del Manzoni, rimasta però inedita.
Nella letteratura croata M. si distingue non solo come autore di un'opera che sino ad oggi non vi è stata superata, ma anche per la sua tendenza a conciliarvi le due tradizioni indigene, quella popolare e quella dalmato-ragusea, con le esigenze di un linguaggio poetico per cui egli scorgeva i modelli nella poesia latina e italiana. Di questo sforzo verso una perfezione formale, superiore alle possibilità della lingua letteraria croata di quegli anni, risentono un po' tutte le sue poesie liriche e quelle d'occasione. Esso è quasi impercettibile nei due canti dell'Osman, opera di erudizione non meno che di poesia; ma completamente immune ne è solo la Morte di Smail-aga Čengijić per la mirabile fusione che in essa è raggiunta tra spontaneità di canto e ricercatezza di pregi formali. Questo poemetto eroico, che in soli 1134 versi narra, con vivacità di dizione, vigore plastico ed esperta concisione, la sopraffazione dei Montenegrini da parte dell'erzegovinese Smail-aga, e la loro vendetta, assurge a raffigurazione simbolica della lotta secolare tra Montenegrini e Turchi, tra cristiani e musulmani.
Ediz.: Pjesme Ivana Mazuranica (poesie di I. M.), a cura di Vladimir Mažuranić, 2ª ediz., Sussak 1924. La Morte di Smail-aga è stata tradotta tre volte in italiano: da Giovanni Nikolić, Zara 1869; da E. Bolle, Fiume 1877; infine da Vlad. Bakotić, Spalato 1922.
Bibl.: T. Smičcklas, I. M., predsjednik Matice ilirske (I. M., presidente della M. I.), in Spomen-Knjiga Matice Hrvatske (Libro commemorativo della M. H.), Zagabria 1891.