OLBRACHT, Ivan
Pseudonimo letterario di Kamil Zeman, scrittore cèco, nato a Semily il 6 gennaio 1882, figlio dello scrittore e patriota Antal Stašek.
Le sue prime novelle O zlých samotářich (Solitarî cattivi, 1911) sono ispirate alla vita dei vagabondi. Seguì il romanzo Žalář nejtemnější (I.a prigione più tetra, 1913) che, forse appunto a causa del naturalismo un po' facile che ne costituisce il difetto, ebbe un successo assai clamoroso e fu tradotto in varie lingue. Il romanzo Podivné přátelství herce Jesenia (La strana amicizia dell'attore Jesenius, 1918) si riferisce all'ambiente boemo al tempo della guerra mondiale. All'individualismo dei protagonisti di questi lavori si suole contrapporre il romanzo Anna proletařka (Anna la proletaria, 1928) in cui l'O. ha voluto dare un romanzo a tesi che, forse più per l'impostazione sociale che per l'intrinseco valore artistico, è stato tradotto in varie lingue. Il più recente romanzo dell'O., Nihola Šuhaj loupežník (Il brigante N. Š., 1933), ispirato alla vita della Russia subcarpatica, è senza dubbio quanto di meglio l'Obracht abbia dato finora.
Bibl.: Si veda la prefazione di W. Giusti alla traduzione italiana di La prigione più tetra, Torino 1930.