ŠMELEV, Ivan Sergeevič
Scrittore russo, nato nel 1875. Vive a Parigi.
Richiamò l'attenzione dopo la rivoluzione del 1905 con racconti di colorito liberaleggiante e socialistizzante, ma solo nel 1910 col romanzo Čelovek iz restorana (Il cameriere di ristorante) si affermò come scrittore realista. Nel realismo tuttavia lo Š. non si arrestò a lungo; già prima della guerra mondiale si cominciò a notare in lui un ripiegamento su sé stesso, il cui risultato fu una grande ricerca formale, per corrispondere a stati d'animo più che a situazioni. Con la rivoluzione e l'esilio si può dire che il realismo abbia ceduto ormai al misticismo di cui si potrebbero trovare tratti già nel romanzo La coppa inesauribile del 1918-19. Ma mentre da principio la serenità dello spirito è al fondo della creazione, col passar degli anni subentra un nervosismo pieno di trepidazione che, come in Ciò fu del 1923, si riallaccia alla maniera poetica di Leskov. Nel 1925 lo Š. pubblicò un romanzo Il sole dei morti, prima parte d'una progettata grande opera sintetica della vita contemporanea tra il realistico e il lirico.
Opere: Razskazy, I-VIII, Pietroburgo 1910-16; Trad. it. Memorie di un cameriere, Milano 1928.
Bibl.: Due saggi di N. Koulmann e di J. Legras, in Le Monde Slave, XII, 3; C. Grabher, Ivan Šmelev, in Rivista di letterature slave, I (1926).