BONOMI, Ivanoe
Uomo politico italiano, nato a Mantova il 18 ottobre 1873. Laureato in scienze naturali e in giurisprudenza, nel 1898 lasciava l'insegnamento per il giornalismo socialista. Intanto pubblicava La finanza comunale e i suoi problemi (Palermo 1903); Questioni urgenti (Genova 1903) e Le vie nuove del socialismo (Palermo 1906), metodicamente propugnando un socialismo gradualista che, in accordo col metodo democratico, si giova anche della parziale conquista del potere, e che ritiene il libero movimento delle organizzazioni proletarie più importante delle finalità del partito politico. Col Bissolati, il B. divideva le vicende dell'espulsione dal partito, della nuova formazione riformista e degli atteggiamenti di fronte all'impresa libica e alla grande guerra, alla quale partecipava come volontario (sottotenente 7° alpini; combattente al Sasso di Mezzodì e alle Tofane). Dall'estate 1916 al febbraio 1922 fu due volte ministro ai Lavori pubblici col Boselli e nel secondo gabinetto Orlando; alla Guerra, nel secondo gabinetto Nitti e ultimo gabinetto Giolitti, passando per breve tempo anche al Tesoro. Infine, dal giugno 1921 al febbraio 1922, fu Presidente del consiglio. Ai Lavori pubblici riformava la legislazione sulle acque; dava impulso alla navigazione interna; predisponeva lo sviluppo dei porti. Alla Guerra, col Badoglio, fissava l'ordinamento provvisorio (20 aprile 1920); il 4 novembre adunava le bandiere di tutti i reggimenti sull'Altare della patria; firmava il trattato di Rapallo, ricevendo il collare dell'Annunziata. Capo del governo, favoriva il patto di conciliazione tra fascisti e socialisti, proponendosi, di fronte all'avanzata fascista, "l'imparzialità tra le parti in contesa". Nel 1924, candidato di opposizione, non fu eletto. Pubblicò in seguito: Dieci anni di politica italiana (Milano 1924); Dal socialismo al fascismo (Roma 1924), Leonida Bissolati e il movimento socialista in Italia (Milano 1929).