JACINI, Stefano, conte
Uomo politico, nato a Milano il 3 novembre 1886 da vecchia famiglia di agricoltori cremonesi. Storico, avvocato, studioso di problemi agricoli e dell'emigrazione italiana, per vent'anni fu vicepresidente dell'Opera Bonomelli per l'assistenza agli emigrati. Prese parte al movimento modernista e fu tra i fondatori e direttori del Rinnovamento (1907-09). Nel 1919 aderì fra i primi al Partito popolare italiano che lo inviò alla Camera dalla 25ª alla 27ª legislatura (1919-24), dove ebbe a occuparsi di problemi internazionali e dell'emigrazione. Fermissimo nella opposizione aventiniana, fu dichiarato decaduto dal mandato parlamentare nel novembre del 1926. Si ritirò quindi a vita privata dedicandosi a studî storici sul Risorgimento. Membro del CLN lombardo dopo il 25 luglio 1943 nel settembre dovette riparare in Svizzera da dove, come presidente della delegazione CLNAI, svolse missioni in Savoia presso il Maquis francese e recò soccorsi in Val d'Ossola durante l'insurrezione. Ministro della Guerra nel gabinetto Parri (giugno-dicembre 1945), deputato all'Assemblea costituente, nel settembre 1947 fu inviato in Argentina come ambasciatore straordinario per la stipulazione di un trattato di emigrazione, firmato a Buenos Aires il 27 gennaio 1948. È senatore di diritto dal 18 aprile 1948 e presiede in Senato la commissione per gli affari esteri.
Fra i suoi scritti si ricordano: I Popolari, Milano 1924; Un conservatore rurale della nuova Italia, 2 voll., Bari 1926; Il tramonto del potere temporale nelle relazioni degli ambasciatori austriaci a Roma (1860-70), ivi 1931; La politica ecclesiastica italiana da Villafranca a Porta Pia, ivi 1938; Un riformatore toscano nell'epoca del Risorgimento, il conte Piero Guicciardini, Firenze 1941; Il regime fascista, esame critico, Milano 1947.