Pseudonimo del romanziere statunitense John Griffith London (San Francisco 1876 - Glen Ellen, California, 1916). Dopo una giovinezza scapigliata e priva di un'educazione regolare, l'esperienza dell'imbarco per il Mare Artico, la scoperta del socialismo e del proprio entusiasmo per la letteratura, l'apprendista scrittore iniziò a pubblicare i suoi racconti sull'Atlantic Monthly negli ultimi anni del secolo. Al 1902 risale il primo romanzo, A daughter of the snow, seguito da The call of the wind (1903), suo primo grande successo, legato alla suggestiva figura del cane da slitta Buck e alle sue avventure nei ghiacci del Klondike. In brevissimo tempo L. raggiunse un'enorme popolarità sia con i romanzi d'avventura (tra i quali The sea-wolf, 1904; The game, 1905; White fang, 1906), tutti incentrati su una visione fortemente influenzata dal darwinismo, sia con opere di carattere saggistico che uniscono al marcato impegno politico una prosa talvolta scomposta, ma sempre di grande capacità evocativa (The people of the abyss, 1903; The war of classes, 1905; The iron heel, 1908). Accanto a Martin Eden (1909), storia a sfondo autobiografico sul suo apprendistato letterario, vanno ricordati The valley of the moon (1912), John Barleycorn (1913), sorta di memoriale sugli effetti dell'alcol, e il suo ultimo romanzo, The star rover (1915).