ALT, Jacob e Rudolf von
Jacob, pittore e litografo, capo della celebre famiglia di pittori viennesi, nacque il 27 settembre 1789 a Francoforte sul Meno, e morì il 30 settembre 1872 a Vienna, ove si era recato nel 1811, frequentandovi la scuola di pittura storica all'Accademia, ma al tempo stesso dedicandosi al paesaggio col Brand e col Molitor. Per questo scopo compì numerosi pellegrinaggi attraverso le valli del Danubio e le montagne dell'Austria, si recò nell'Italia settentrionale (1828 e 1833), e si spinse nel 1835 fino a Roma.
Le vedute che egli ebbe a raccogliere durante questi viaggi furono dapprima pubblicate in litografia, come il Viaggio pittoresco sul Danubio (1818-1822); le vedute romane, fatte per incarico dell'imperatore Ferdinando, sono invece eseguite all'acquarello. J. A. educò all'arte sua i figli Rudolf e Franz (1821-1914).
La Galleria moderna di Vienna possiede dell'A. cinque acquarelli e due quadri a olio, per la maggior parte vedute italiane; molte altre opere di lui si trovano in altre gallerie pubbliche e private, specialmente dell'Austria.
Rudolf A., pittore di paesaggio, nato il 28 agosto 1812 a Vienna e quivi morto il 12 marzo 1905, ,figlio e discepolo di Jacob Alt, dodicenne gia copiava i modelli offertigli dal padre, e a tredici anni ne coloriva le litografie e le incisioni. Dal 1826 in poi frequentò la scuola di pittura storica all'Accademia di Vienna, e ricevette le prime commissioni. Nel 1828 fece col padre il primo viaggio di qualche importanza, recandosi, attraverso alle Alpi salisburghesi, fino ai laghi italiani. Nel 1830 dipinse per la prima volta una veduta di Vienna; e da allora ne rimase il fedele vedutista, osservando e riproducendo tutti i cambiamenti decisivi che fecero della città medievale, chiusa tra mura, la grande capitale ottocentesca. Nel 1835 visitò Roma, Napoli, Capri e Sorrento; nel 1863 la Crimea; nel 1864 la Germania, fermandosi a Norimberga; nel 1867 tornò ancora in Italia. Questi viaggi e i continui pellegrinaggi attraverso l'Austria, uniti ad una operosità instancabile, a una lunga attività ed alla tecnica dell'acquarello, necessariamente rapida, fecero sì che l'opera dell'A. diventasse vastissima. Usò anche, nel ritrarre tanti e varî paesi, la pittura ad olio, l'incisione e specialmente la litografia; ma sempre preferì l'acquarello, che gli sembrava il mezzo più adatto a rendere con esattezza le caratteristiche della architettura viennese, in un'atmosfera luminosa; tanto che l'A., involontariamente, diventò un rappresentante del plein-air, senza però indulgere all'impressionismo, che non gli avrebbe acconsentito la precisione e fedeltà caratteristiche dell'arte sua. La maggior parte delle opere dell'A. sono nelle pubbliche raccolte di Vienna: Galleria del sec. XIX, Albertina, Museo civico, ecc.
Bibl.: O. E. Deutsh, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, I, Lipsia 1907; L. Hevesi, R. von Alt, Vienna 1911; Galerie des XIX Jahrhunderts, Vienna 1924.