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GRONOW, Jacob

di G. I. Hoogewerff - Enciclopedia Italiana (1933)
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GRONOW, Jacob (Jacobus Gronovius)

G. I. Hoogewerff

Filologo, figlio di Johan Friedrich G. (v.), nato il 20 ottobre 1645 a Deventer, morto nell'ottobre 1716 a Leida. Studiò lettere classiche sotto la guida del padre e nel 1670-71 completò i suoi studî a Oxford e Cambridge. Si recò poi a Parigi, e nel 1672 in Spagna, dove s'imbarcò per l'Italia. A Firenze strinse rapporti d'amicizia con il Magliabechi, bibliotecario della Laurenziana, per raccomandazione del quale fu nominato professore di giurisprudenza a Pisa. Ma il fatto di essere protestante gli causava difficoltà: e così fece ritorno in Olanda nell'autunno del 1674. Pare che rifiutasse una nomina a Padova nel 1677. Visse da privato a Deventer fino alla sua nomina a Leida (1679) come professore di storia e di lingua greche. Nel 1692 ottenne pure la cattedra di eloquenza.

G. era un lavoratore strenuo, ottimo conoscitore delle lingue classiche, nonché dell'archeologia, ma la sua vasta dottrina aveva un carattere soprattutto compilatorio.

Curò nuove edizioni di Polibio (1670), di Livio (1678) e di Cicerone (Opera quae extant omnia, 1692), nonché una ristampa del noto volume di Rycquius, De Capitolio Romano (1696). Moltissimi sono poi i suoi commentarî critici e gli studî vari. Meritano ancora menzione speciale la sua Dissertatio de origine Romuli (1684), le sue edizioni di Pomponio Mela De situ Orbis (1685) e di Svetonio, Vitae Caesarum (1698). La grande opera Thesaurus Antiquitatum Graecarum in 12 tomi con indice (1697-1702) fu celebre per molto tempo. Poco prima di morire diede ancora in luce le Historiae di Erodoto (1715).

Bibl.: V. gronow, johann friedrich.

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