MAERLANT, Jacob van
Poeta fiammingo, nato intorno al 1235 probabilmente a Damme (Bruges), morto ivi poco dopo il 1294. Fece il sagrestano a Maerlant, nell'isola di Voorne (Zelanda), sede allora d'una piccola corte assai brillante. Passò poi a Damme, il porto di Bruges, con l'impiego di segretario comunale.
Durante la dimora a Maerlant compose parecchi romanzi cavallereschi su modelli francesi e su fonti latine, diffondendo il gusto per la materia classico-medievale e per le leggende arturiane. Ma ritiratosi definitivamente a Damme, il suo spirito concreto e positivo si allontanò dalle finzioni fantastiche, ed egli si diede soprattutto a divulgare, con intendimenti didattici, le conoscenze del tempo intorno alla natura, la storia, la religione, la morale. Tuttavia la sua forte personalità si rivela pienamente nelle canzoni, sempre ispirate a un alto senso ideale, sia che si rivolgano con spirito satirico contro gli abusi dei nobili e degli ecclesiastici, sia che esortino la cristianità a una nuova crociata. M. rappresenta lo spirito del comune e della borghesia. In queste liriche la sua tecnica è più matura, esperta delle forme metriche più complicate e ricca di un movimento lirico vario e profondo: con il M. la letteratura fiamminga ebbe il primo poeta di larga e decisa personalità.
Opere ed ediz.: Poemi cavallereschi: Alexanders Geesten (opera composta intorno al 1257-1260, derivata dal poema di Gualtiero di Chatillon; ediz. a cura di Snellaert, Bruxelles 1860-62, e Franck, Groninga 1882); Historie van den Grale e Merlyns Boeck (entrambe desunte da Roberto di Boron, intorno al 1261; ed. van Vloten, Leida 1880-1882); Roman van Torec (ed. J. Winkel, Leida 1875); Historie van Troyen (circa il 1264, dal Roman de Troie di Benoît de Sainte-More; ed. De Pauw e Gaillard, Gand 1889-1891). Poemi enciclopedici: Heimelicheit der Heimelicheden (dai Secreta secretorum, raccolta medievale che andava col nome di Aristotele); Der Naturen Bloeme (una specie di storia naturale, desunta da fonti latine; ed. Verwijs, Groninga 1878); Rijmbijbel (dall'Historia scolastica di Pietro Comestore, rifatta dal M. verso il 1271); St. Franciscus Leven (tratta da S. Bonaventura; ed. Tideman, Leida 1848); ma l'opera più importante è il rifacimento dello Speculum Historiale di Vincenzo di Beauvais (Spiegel Historiael, intorno al 1283; fu continuata da Ph. Utenhove e terminata da Lodewijk van Velthen nel 1316; ed. De Vries e Verwijs, Leida 1879). Ediz. moderna delle sue poesie, Groninga 1880; nuova ed., Leendertz e Verdam, Leida 1918.
Bibl.: I. Winkel, M.s werken, ecc., 2ª ed., Gand 1892.