VANDERLINT, Jacob
Mercante olandese, vissuto e morto a Londra nel 1740, e autore di un lungo saggio, Money answers all things: an essay to make money sufficiently plentiful amongst all ranks of people and increase our foreign and domestic trade, ecc. (Londra 1734; ult. ed. a cura di J. H. Hollander, Baltimora 1914), che contiene molti suggerimenti circa una migliore distribuzione della ricchezza e un elevamento delle classi sociali, e si può dire abbia iniziato il socialismo scientifico in Inghilterra.
Più che all'abbondanza di moneta, il V. dava importanza all'aumento della produzione e soprattutto alla diffusione e all'incremento del consumo; affermò il diritto di ogni uomo ad avere una porzione di terra sufficiente a sostentare lui e la sua famiglia, e ritenne che il salario dovesse essere determinato dal costo del necessario per vivere. Per superare la corrente depressione del commercio, propose perciò di allargare la produzione dei beni di prima necessità in modo da farne diminuire i prezzi e da poter conseguentemente ridurre i salarî. Questa sua proposta di abbassamento del livello dei salarî, intesa a migliorare le condizioni degli stessi operai, gli dà una posizione inconfondibile tra i contemporanei. Per quel che riguarda il commercio estero, pur annettendo gran valore a una favorevole bilancia, non può esser ritenuto un mercantilista, sia perché contrario a ogni limitazione del traffico, sia perché si avvide che l'afllusso di oro dall'estero si traduce in un aumento dei prezzi interni.
Seguace di J. Locke nel considerare la terra unica fonte di ricchezza e nel sostenere l'imposta unica (idee che espose, però, con maggior profondità del L. stesso), ebbe a sua volta notevole influenza sui fisiocratici.
Bibl.: A. E. Monroe, Monetary theory before A. Smith, in Harvard economic studies, XXV, Cambridge (Mass.) 1923.