ABBADIE (o Abadie), Jacques
Nacque circa il 1654 a Nay (Béarn); morì il 2 ottobre 1727 a St. Mary-le-bone, ora parrocchia di Londra. Addottoratosi in teologia (protestante) a Strasburgo, assunse a Berlino, chiamatovi dall'Elettore Federico Guglielmo, la direzione spirituale dei protestanti francesi; dopo la morte di Federico Guglielmo, seguì in Inghilterra il maresciallo di Schomberg, che perì nella battaglia della Boyne (1690). Abbadie rimase in Inghilterra, ottenendo uffici ecclesiastici varî; poi (1699) fu fatto decano di Killaloe (Irlanda). A St. Mary-le-bone s'era ritirato per preparare l'edizione completa delle sue opere.
Acquistò fama come apologeta. Il Traité de la vérité de la religion chrétienne (Rotterdam 1674, 2ª ed. accr. 1688; ristampe; trad. ingl. e ted.) conduce. nella prima parte, dall'affermazione: "Vi è un Dio" a quest'altra: "Gesù figlio di Maria, è il Messia promesso"; mentre la seconda, per dimostrare l'origine divina del cristianesimo, risale dalla proposizione: "vi sono cristiani nel mondo" a: "vi è un Dio" Nel Traité de la divinité de N. S. Jésus-Christ (Rotterdam 1689), il procedimento della dimostrazione è quello ab absurdo. Questa apologetica, diretta generalmente contro gl'increduli, non dispiacque in Francia, sebbene vi traspaia sempre l'autore protestante che contro la Chiesa cattolica rivolse le Réflexiom sur la présence réelle du corps de Jésus-Christ dans l'eucharistie (L'Aja 1685) e La vérité de la religion chrétienne réformée (2 volumi, Rotterdam 1718). Nell'opera l'Art de se connaître soi-même, ou la recherche des sources de la morale (Rotterdam 1682), pone, come base della morale, l'amore di sé. I primi due trattati furono posti all'Indice nel 1695 e nel 1702.
Bibl.: Haag, La France protestante, 2ª ed., Bordier, I, Parigi 1877, s. v.; Schmidt in Realencyclopädie für protest. Theologie und Kirche, I, Lipsia 1896, s. v.; Oblet in Dictionn. de théologie cathol., 3ª ed., I, s. v.; A. H. G[rant] in Dictionary of National Biography, I, s. v.