BAERZE (Baers, Barse), Jacques de
Scultore fiammingo della fine del sec. XIV. Probabilmente era l'autore delle due pale d'altare in legno scolpito e policromo, che Filippo l'Ardito, duca di Borgogna, avendole vedute l'una nella chiesa di Termonde e l'altra all'abbazia della Biloke a Gand, volle riprodotte per la certosa di Champmol presso Digione. Codesto lavoro venne affidato al B. per la somma di 400 franchi; egli allora, abitava a Termonde. Nell'agosto 1396 le due pale, completamente finite, erano a Digione. Esse sono di grandi dimensioni (m. 1,62 × 2,60) senza gli sportelli e si conservano nel museo di Digione. Una rappresenta al centro la Crocifissione tra l'Adorazione dei Magi e il Seppellimento di Cristo. Sulla parte esteriore degli sportelli, Melchior Broederlam dipinse l'Annunciazione, la Visitazione, la Presentazione al tempio e la Fuga in Egitto, pitture di valore inestimabile per lo studio degl'inizî della scuola fiamminga. Le sculture dell'altra pala rappresentano la Decollazione di S. Giovanni Battista, il Martirio di S. Caterina e di S. Barbara e la Tentazione di S. Antonio. Gli sportelli hanno perduto le pitture del Broederlam nella faccia esterna; nell'interno recano scolpite cinque figure di santi. Le opere del B. hanno un interesse essenziale per lo studio delle prime produzioni di quei narratori popolari che furono gli scultori delle pale da altare in legno, che dovevano acquistare sempre maggior importanza nel sec. XV e mantenersi in voga fino alla metà del XVI. Sono i più antichi monumenti del genere che ci rimangono: e se la loro espressione non ha ancora la vivacità e la spontaneità che un realismo esperto e più sviluppato diede a opere posteriori, le loro figure hanno doti di eleganza, di sentimento e di verità, che non si trovano sempre in consimili sculture di arte più tarda.
Bibl.: Dell'abbondante bibliografia elemento principale è l'opera di C. Dehaisnes, Histoire de l'art dans la Flandre, l'Artois et le Hainaut, avant le XVe siècle, Lilla 1886, pp. 503-508, e Documents, II (tav. a p. 1029). Cfr. pure St. Lami, Dictionnaire des sculpteurs de l'école française du moyen-âge au règne de Louis XIV, Parigi 1898, con una buona bibliografia e E. De Taeye, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908.