LACRETELLE, Jacques de
Scrittore francese, nato a Cormartin (Saône-et-Loire) il 14 luglio 1888. Nel 1930 ebbe, per il romanzo Amour nuptial, il Grand Prix del romanzo; nel 1938 è stato eletto membro dell'Académie.
Esordì con un romanzo, La vie inquiète de Jean Hermelin (1920), e fin dal successivo: Silbermann (1922) il L. si è avviato verso l'orientamento che, pur con qualche variante, ha poi sempre mantenuto nella sua opera: quello del romanzo psicologico secondo la tradizione francese, talora dando valore anche all'intreccio (La Bonifas, 1925), altre volte facendo dell'intreccio poco più che un pretesto per raccontare delicate reazioni psicologiche rese molto abilmente, anche se, talora, con più intelligenza che emozione.
Delle sue numerose opere si ricordano: La mort d'Hippolyte (1926); Le Christ aux bras étroits (1927); Le cachemire écarlate (1928); Quatre nouvelles italiennes (1928); L'âme cachée (1929, novelle); Virginie ou les manies (1929); Le retour de Silbermann (1930). Sono anche da menzionare alcuni studî critici e letterarî, tra cui: Rousseau (1926); Aparté (1927); Quatre études sur Gobineau (1927); Lettres espagnoles (1927); Discours de réception à l'Acadèmie française (1938), e alcune impressioni di viaggio e di paesaggi: Album napolitain (1928); D 'une colline. Quatre jours à Bayreuth (1930). Il L. ha poi iniziato un roman-fleuve, intitolato Les hauts ponts. È la storia d'una famiglia di provincia negli ultimi cinquant'anni. Di questo ciclo sono usciti nel 1933-34: Sabine, Fianåailles, Années d'espérance e nel 1935 La monnaie de plomb.
Traduz. ital.: Sabine (Sabina, Milano 1933); Fianåailles (Lisa, ivi 1934); Années d'espérances e La monnaie de plomb (Alessio, ivi 1937).