Poeta francese (Aigueperse, Alvernia, 1738 - Parigi 1813). Il grande successo ottenuto con la traduzione in versi delle Georgiche di Virgilio (1770) lo fece entrare all'Académie Française a soli trentasei anni, nel 1774. Fu poi professore al Collège de France; durante la Rivoluzione dovette lasciare la cattedra e abbandonare Parigi; al suo ritorno, sotto il Consolato, riebbe cariche, onori, privilegi. La sua produzione consiste essenzialmente in poemetti idillici e descrittivi; il primo e più famoso fu Les jardins, ou l'art d'embellir les paysages (1782), cui seguirono: L'homme des champs (1800); L'imagination (1806); Les trois règnes de la nature (1808); La conversation (1812). Fu poeta celebrato ai suoi tempi, anche all'estero. Ma la freddezza, la raffinata ingegnosità della sua poesia lo fecero presto collocare fra gli abilissimi verseggiatori tipici della sua epoca, per i quali la poesia fu spesso nient'altro che un sottile, divertito gioco di società.