Pseudonimo dello scrittore francese Jacques Boularan (Parigi 1890 - ivi 1972). Figlio di Abel, dopo una raccolta di versi (Le livre sans amour, 1919), si dedicò al teatro in cui riportò notevole successo, in parte dovuto al suo consumato mestiere e all'abilità con la quale dava vita a personaggi psicologicamente ben caratterizzati. Tra le sue opere si ricordano: Une faible femme (1918), Dans sa candeur naïve (1927), Étienne (1930), Mademoiselle (1932), La route desIndes (1932), Tovaritch (1934) che ebbe largo successo, Ce soir à Samarcande (1950), Charmante soirée (1955), La Vénus de Milo (1962), Un homme comblé (1964). Da citare anche i romanzi Marie Galante (1931), Romancero (1958), Les voyageurs (1964) e il saggio Afin de vivre bel et bien (1970) che rivela in D. qualità di moralista. Dal 1932 D. si dedicò anche al cinema come sceneggiatore e come regista (Tovaritch, 1935; Club de femmes, Ragazze sole, 1936; ecc.).