LACAN, Jacques
Psicanalista, nato a Parigi il 13 aprile 1901. Laureatosi in psichiatria nel 1932 con una tesi sulle psicosi, si dedicò successivamente alla psicanalisi. Dopo un famoso saggio sul problema della costituzione dell'io dal titolo Le stade du miroir (1936), che contiene importanti spunti per un approfondimento delle psicosi infantili e una trattazione di quell'aspetto fondamentale dello psichismo che è l'immaginario, L. ha sviluppato attraverso gli anni una sua originale posizione teorica, la cui influenza in Francia (dove si è costituita una "scuola freudiana" d'indirizzo lacaniano) e, in parte, in Italia, è stata indiscussa.
Prendendo spunto dalla linguistica saussuriana e strutturalista - e vicino all'antropologia di C. Lévi-strauss - L. ha sostenuto l'articolazione del campo d'indagine psicanalitica nei tre livelli dell'immaginario, del simbolico e del reale, privilegiando peraltro il secondo. Gli si deve la tesi della strutturazione dell'inconscio come linguaggio sui generis, catena di significanti, e l'introduzione delle categorie del "desiderio", del "bisogno" e della "domanda", dialetticamente connesse. La rigorosa lettura di Freud compiuta da L. come base per una depurazione del pensiero freudiano originario dalle incrostazioni interpretative successive si è rivelata stimolante fonte di riflessioni teoriche. Opere principali: Écrits, Parigi 1966, trad. it., Torino 1974, in 2 voll.; Le séminaire de Jacques Lacan. Texte établi par J. Alain Miller: livre XI, Les quatre concepts fondamentaux de la psychanalyse, 1964, Parigi 1973; livre I, Les écrits techniques de Freud, 1953-1954, ivi 1975; livre XX, Encore, 1972-1973, ivi 1975.
Bibl.: J.-M. Palmier, Lacan, le symbolique et l'imaginaire, Parigi 1972, trad. it., Milano 1975.