Scrittore francese (Parigi 1919 - ivi 2000). Personalità multiforme, si cimentò nel romanzo popolare con il fortunato Caroline Chérie (1947), pubblicato sotto lo pseudonimo di Cécil Saint-Laurent, e nel romanzo poliziesco (Sophie et le crime, 1953); quindi approdò all'analisi psicologica con Les bêtises (1971), romanzo autobiografico di impronta gidiana, e Le dormeur debout (1986). Ostile alla letteratura impegnata, al nouveau roman, allo strutturalismo, prese posizione contro J.-P. Sartre (Paul et Jean-Paul, 1951) ed espresse la propria concezione del romanzo, genere proteiforme per eccellenza, in Roman du roman (1972). Fondatore della Revue parisienne (1953), riprese e diresse Arts (1954-58). È stato autore di un'autobiografia (Histoire égoiste, 1976) e di saggi su Stendhal (La fin de Lamiel, 1966; Stendhal comme Stendhal, 1984). Ha scritto ancora, tra l'altro: Le miroir aux tiroirs (1990); Du mensonge (1993); L'esprit des lettres (1999). Membro dell'Académie française dal 1986.