Monod, Jacques
Biologo francese (Parigi 1910 - Cannes 1976). Entrò all’Institut Pasteur (1945), in qualità di capo laboratorio nel servizio diretto da A. Lwoff e nel 1953 fu nominato direttore del nuovo servizio di biochimica cellulare. Pur continuando a svolgere le sue ricerche all’Institut Pasteur, M. tenne la cattedra di biochimica nella facoltà di scienze (dal 1957) per passare, nel 1967, alla cattedra di biologia molecolare al Collège de France. Nel 1971 M. divenne direttore generale dell’Institut Pasteur. Si interessò alla sintesi di enzimi come sistema modello per lo studio della sintesi delle proteine e delle relazioni fra genetica e fisiologia cellulare. Nel 1957 M. iniziò la collaborazione con F. Jacob che lavorava sul fenomeno della lisogenia nei batteriofagi. La messa in comune dei risultati e delle tecniche di questi due settori portò sia al chiarimento dei meccanismi riguardanti la regolazione genetica della sintesi proteica, sia alla definizione (1961) del concetto di RNA messaggero e delle nozioni di operone (come unità di espressione coordinata di più geni) e di interazione tra siti distinti di una macromolecola (allosteria). Nel 1965 gli fu attribuito, insieme a F. Jacob e A. Lwoff, il premio Nobel per la medicina o la fisiologia. Notevole eco ebbe la sua concezione della scienza e della vita, sviluppata nel libro Le hasard et la nécessité: essai sur la philosophie naturelle de la biologie moderne (1970; trad. it. 1970).